SYDNEY - Un programma di monitoraggio del coronavirus nella fognaria e nelle acque di scarico potrà essere un prossimo passo dello stato australiano del Victoria (capitale Melbourne) come risposta al Covid-19. Il direttore sanitario del Victoria, Bret Sutton, ha annunciato che potranno essere eseguiti test attraverso lo stato, precisando che il dipartimento statale della Salute ha già prelevato e congelato campioni d'acqua e che test di routine inizieranno in giugno, una volta sviluppati i metodi analitici per individuare il virus.
Il tracciamento delle acque reflue è in uso da anni per rintracciare il virus della poliomielite e per stimare la quantità di droghe illegali usate in date aree. L'ente nazionale di ricerca Csiro e l'Università del Queensland hanno sviluppato un metodo per testare acque reflue da impianti di trattamento e per individuare "frammenti specifici di acido nucleico" del virus, applicando il metodo in aree limitate del Queensland.
"Questo aiuterà le autorità sanitarie a rilevare concentrazioni di coronavirus e se sono individuate nell'acqua di scarico di una regione, potranno avviare test di larga scala della popolazione e misure di quarantena", spiega Sutton, descrivendo il metodo come "un altro strumento nella sorveglianza, che ci dirà quando virus vi è in un'area". "Anche se non vengono notificati dei casi, se rileviamo il virus negli scarichi, sappiamo che vi sono casi attivi. Ci può indicare località dove vi sono lacune nella sorveglianza", aggiunge.
Il dipartimento federale della Salute indica che tocca agli stati prendere l'iniziativa, ma che "osserverà con attenzione" ogni sperimentazione a base statale. "Quando sarà ottenuta una validazione preliminare, questa informerà una decisione su scala nazionale", ha dichiarato una portavoce.