L'imputato non è Mered Medhanie
Yedhego, l'uomo arrestato in Sudan ed estradato nel 2016 in
Italia con l'accusa di essere a capo di una delle maggiori
organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti.
Lo ha stabilito la Corte d'Assise di Palermo. Secondo i giudici
si tratta di uno scambio di persona: l'imputato non sarebbe
l'uomo ricercato ma Medhanie Tesfamariam Bere, un falegname
comunque coinvolto nel traffico di migranti e condannato a 5
anni di reclusione per favoreggiamento. I giudici ne hanno
disposto la scarcerazione. La tesi dello scambio di persona era
stata sostenuta dalla difesa dell'imputato, che aveva chiesto
anche l'esame del Dna. I giudici l'hanno accolta facendo cadere
l'accusa principale di associazione per delinquere finalizzata
al traffico dei migranti e condannando l'imputato solo per un
episodio relativo al favoreggiamento dell'immigrazione
clandestina nei confronti di due persone. L'accusa aveva chiesto
la condanna dell'imputato a 14 anni di reclusione.
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