Sarà il Dipartimento di Scienze
sociali della Federico II di Napoli a condurre una ricerca sul
cyberbullismo. La ricerca, come illustrato oggi in occasione
della sigla del protocollo con il Corecom Campania e la
Presidenza del Consiglio regionale campano, coinvolgerà anche
Lomabrdia e Lazio con le Università La Sapienza di Roma e
Cattolica di Milano.
"Avremo un approccio di tipo quantitativo - ha spiegato
Enrica Amaturo, direttore del Dipartimento - somministrando
questionari ai ragazzi, faremo una ricerca su base nazionale,
con delle interviste di tipo classico, d'accordo con i colleghi
che opereranno in Lombardia e Lazio". In un secondo momento
saranno costituiti dei focus group, incontri diretti con i
ragazzi, per raccogliere le proprie esperienze. "Questo
faciliterà il lavoro con loro e noi monitoreremo quello che loro
diranno e i loro comportamenti sul web - ha sottolineato Amaturo
- è il web il principale strumento di comunicazione dei nostri
giovani che lo usano in un modo talmente naturale da essere
stato coniato il termine nativi digitali".
La ricerca rientra tra i punti della legge regionale della
Campania sul cyberbullismo, approvata lo scorso 2 maggio
all'unanimità e parte con una dotazione finanziaria, per questo
primo anno, di 200mila euro. Le risorse confluiscono nel Fondo
per la prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo del
cyberbullismo. Per gli anni successivi, si fa fronte con legge
di bilancio. Il. testo prevede programmi per supportare e
aiutare i genitori, i cui figli sono vittima di questo fenomeno,
ad acquisire la consapevolezza di bullismo e cyberbullismo.
Nelle scuole della Campania saranno attivati degli sportelli di
ascolto, mentre viene istituita la Settimana regionale contro
bullismo e cyberbullismo, che comprende anche il 7 febbraio,
giornata nazionale contro il fenomeno. Fermo restando il limite
di reddito previsto per il patrocinio gratuito, la Regione
Campania sosterrà le spese legali per le vittime di atti di
bullismo e cyberbullismo nei procedimenti giudiziari.
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