"Rispetto alle carceri,
l'emergenza Covid-19 apre numerose questioni. Non solo quella
delle celle affollate ma della discrezionalità dei giudici
rispetto alle istanze di misure extracarcerarie che in questo
periodo sono in forte aumento". Lo dice il Garante dei detenuti
Giovanni Fiandaca che oggi, dalle pagine de Il Foglio, ha
lanciato un appello alla politica chiedendo di "predeterminare
criteri normativi volti ad eliminare, o comunque a ridurre, la
discrezionalità giudiziale".
Fiandaca esamina quanto sta accadendo in Italia in questo
momento: "giudici che accordano, ad esempio, la detenzione
domiciliare e altri che la negano anche a parità di gravi
condizioni di salute". "Allo scopo di evitare ingiustificate
disparità di trattamento - dice Fiandaca - bisognerebbe fissare
con legge dei criteri generali che, soprattutto in questo
momento di emergenza, possano tutelare detenuti over 65 infermi
e detenuti affetti da gravi patologie puntualmente documentate".
"Non sono pochi, infatti, i detenuti con disturbi cardiaci e
respiratori o con insufficienti difese immunitarie e dunque
particolarmente esposti a un contagio con effetti potenzialmente
letali e che rischiano, a loro volta, di diventare causa di
ulteriore diffusione delle infezioni intramurarie. - osserva -
Un'epidemia all'interno delle carceri, inoltre, può provocare
ulteriori effetti dannosi anche all'esterno. Tutelare la salute
dei carcerati significa tutelare, più in generale, la salute di
tutti".
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