Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Carceri: crescono i detenuti in università, boom in Sardegna

Carceri

Carceri: crescono i detenuti in università, boom in Sardegna

Il 5,4% nell'Isola e l'1,4% in Italia,"Così si riduce recidiva"

CAGLIARI, 22 gennaio 2021, 12:44

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

In Sardegna il 5,4% dei detenuti frequenta corsi universitari, contro l'1,4% registrato a livello nazionale. Un vero e proprio boom nell'ambito del progetto dei Poli Universitari Penitenziari, istituiti dal 2018 in tutta Italia e che ha visto crescere il numero dei carcerati interessati. Il dato è emerso durante un webinar per celebrare i 400 anni dell'Ateneo cagliaritano.
    "Abbiamo iniziato in una ventina di atenei - ha detto Franco Prina, presidente Conferenza Nazionale dei Poli Universitari Penitenziari della Conferenza dei Rettori italiani - Oggi siamo 37 e copriamo regioni nuove, come Puglia e Sicilia, in cui stiamo attivando nuove convenzioni con i provveditorati. In totale l'anno scorso erano 920 i detenuti iscritti in università italiane che offrono questo servizio".
    "Negli anni scorsi gli studi scientifici - ha spiegato Gianfranco De Gesu, direttore Generale dei Detenuti e del Trattamento, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia - hanno dimostrato che quando i detenuti delle colonie penali sarde avevano la possibilità di acquisire competenze attraverso lo studio, il tasso di recidiva crollava".
    Il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Maurizio Veneziano, ha ricordato che l'Isola è "capofila di una progettualità che sarà certamente seguita e avallata nel resto d'Italia". Dallo scorso anno, infatti, l'Università di Cagliari ha attivato un Polo universitario penitenziario che garantisce la frequenza a corsi e seminari ai detenuti e alle detenute negli istituti di Uta (Cagliari) e Massama (Oristano) che ne facciano richiesta.
    Un'attività che genera anche un indiretto risparmio di risorse: "Normalmente - ha aggiunto Veneziano - un detenuto costa allo Stato in media 300 euro al giorno. Tutto quello che spendiamo in cultura, istruzione, lavoro - elementi premianti del trattamento penitenziario che riducono la recidiva una volta terminata la pena - va a formare un grande valore economico".
    "L'unico ascensore sociale che funziona, l'unica realtà che può far cambiare di stato una persona è la cultura, la conoscenza", ha osservato la Rettrice Maria del Zompo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza