Giornata conclusiva, oggi, di
un'iniziativa avviata da Istat e Unicef, con la partnership del
Miiur e della Società Italiana di Statistica, per dare
attuazione al principio della "Partecipazione" della Convenzione
sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Gli studenti di dieci classi medie inferiori di altrettante
città italiane hanno avuto la possibilità di essere protagonisti
di un progetto dell'Istat partecipando direttamente alla
progettazione del questionario di una nuova indagine sui
giovanissimi da realizzare nel 2019. L'indagine ha come oggetto
la raccolta, l'elaborazione e l'interpretazione dei dati
sull'intercultura e sull'incontro fra nazionalità diverse nelle
scuole italiane, tema divenuto sempre più importante per la
crescente presenza di alunni stranieri che rappresentano ormai
il 9,2% del totale degli studenti. Questa iniziativa è
realizzata in continuità - spiega una nota - con l'indagine
sull''Integrazione delle seconde generazioni' condotta nelle
scuole dall'Istat nel 2015, che già ha messo in luce aspetti
ancora poco noti e molto interessanti sui giovanissimi di
origine straniera. Risulta, ad esempio, che più della metà dei
ragazzi arrivati in Italia in età prescolare frequenta soltanto
italiani mentre più del 35% frequenta coetanei sia italiani che
stranieri. Invece i ragazzi arrivati in Italia dall'età scolare
in poi sono propensi a frequentare soprattutto compagni non
italiani. L'età di arrivo in Italia influisce anche sul senso di
appartenenza: la quota di giovani che si sentono italiani sfiora
il 38%, mentre più di un ragazzo su due si considera straniero
se arrivato nel nostro Paese dopo aver compiuto i 10
anni.
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