Un grande recinto per simulare
l'ingresso a scuola di 50 ragazzi con le regole sul
'distanziamento sociale' e per fare vedere che "solo per due
classi non basta mezza piazza Castello". Lo hanno rappresentato
a Torino, in modo molto scenografico, i sindacati della scuola
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda.
Sono stati gli insegnanti a fare la parte degli studenti,
ognuno con un cartello al collo che spiega le ragioni della
protesta. In piazza anche bambini e genitori, una rappresentanza
del coordinamento dei genitori e dei precari.
"Il decreto non dice nulla, non assegna risorse e scarica
sui dirigenti scolastici e sulle scuole la responsabilità di
organizzare la ripresa delle lezioni. Non ci sono assunzioni",
spiega Teresa Olivieri, segretaria della Cisl Scuola Torino. "O
il governo investe risorse per creare spazi e assumere personale
o è matematico che ci sarà un taglio del 50% del diritto
all'istruzione garantito dalla Costituzione. Il governo ha
stanziato 1,4 miliardi, ma per fare ripartire la scuola ne
servono almeno 36, un punto del pil", aggiunge Massimiliano
Rebuffo della Flc Torino.
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