"L'amarezza di non poter
sostenere l'esame di maturità nella sua pienezza, con tutte le
sue prove scritte e i suoi riti, comprese le ansie, resterà per
sempre". A parlare sono Beatrice Franconi e Lucia Temperi,
studentesse del liceo Scientifico di Camerino ed entrambe di
Ussita, uno dei borghi dell'Appennino marchigiano devastati dai
terremoti del 2016. Beatrice e Lucia vanno a scuola insieme
dalla materna e adesso si apprestano all'unica prova - quella
orale - prevista per gli studenti del quinto anno delle
Superiori. Una scadenza gravata dal doppio peso del sisma e
dell'emergenza covid. L'ANSA le ha incontrate a ridosso del
centro storico di Ussita, alle loro spalle ancora macerie e
distruzione. Ricordano i mesi, successivi alle scosse, trascorsi
in un camping, ma nonostante i 4 anni vissuti in continua
emergenza post sisma, il lockdown per coronavirus sembra averle
segnate ancora di più. La fatidica notte prima degli esami per
Beatrice sarà stasera, Lucia si presenterà alla commissione
lunedì prossimo.
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