Ritorno alla semplicità, alla naturalezza, con asciugature al diffusore magari, con ondulati accennati o ricci naturali, tagli non estremi, scalati, facili da portare, legare, scostare con un fermaglio. Passato 'lo sfogo' di tornare dal parrucchiere dopo i mesi del lockdown, superata l'estate, con i saloni aperti si è tornati alla normalità fatta di servizi piega, taglio, colore ma l'emergenza sanitaria anche qui ha lasciato il segno. "La linea guida è la semplicità, i clienti ci chiedono questo e noi proponiamo lo stesso con la consulenza individuale che è ancor più fondamentale di questi tempo", ci conferma Emanuele Temperini, direttore tecnico Tony&Guy in Italia con due saloni a Roma.
Dopo l'ondata del fai da te un anno fa oggi si torna dal parrucchiere anche per ritocchi sul colore o per migliorare i capelli stressati da esperimenti casalinghi. "La frequenza è calata rispetto a tempo fa e quando si viene si fa tutto ma sempre in un'ottica di naturalezza e utilità". Il senso di precarietà che abbiamo si riflette anche sull'estetica e così magari fare un taglio ardito che richiederebbe spuntatine frequenti ci pensiamo su due volte, metti mai che i parrucchieri richiudano. "Si punta, per generalizzare, sul pratico, frangia para, frangia aperta, long bob, scalati androgini tutti tagli che richiedono manutenzione relativa, movimenti naturali e però stanno a posto". Resistono le colorazioni fredde ma il rame va tantissimo rilanciato nelle sfilate e nelle campagne di Dior e Gucci, due brand che dettano trend anche sui capelli. Quello che si può fare in salone e non replicare a casa sono le schiariture costruite ad arte, come balayage incrociati che si usano particolarmente, ma l'effetto finale è comunque naturale. Altra colorazione di tendenza è dip dye con le punte più scure.
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