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Giornata per l'ambiente, la sostenibilità è nel carrello della spesa

Giornata per l'ambiente, la sostenibilità è nel carrello della spesa

Cibi a km zero, tanto bio e vegan, packaging eco, così cambiamo stile

04 giugno 2020, 20:56

Redazione ANSA

ANSACheck

spesa zero waste foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

spesa zero waste foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
spesa zero waste foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cibi a chilometro zero, prodotti biologici e stagionali, packaging alimentari compostabili o biodegradabili: la sostenibilità che è diventato un valore imprescindibile dei nostri stili di vita da qualche anno a questa parte e in maniera sempre più diffusa, grazie ai ragazzi di Fridays for future, alla testimonianza in prima linea di Greta Thunberg, agli allarmi sull'ambiente e le risorse della Terra non infinite, si ritrova come abitudine di acquisto, come pratica nel carrello della spesa. Siamo più attenti (non ancora abbastanza) agli involucri, a non sprecare il cibo, a fare la raccolta differenziata: o perlomeno siamo sulla strada della buona pratica sempre di più e sempre più consapevolmente. E ciò orienta molto più di prima i nostri acquisti o almeno l'approccio che abbiamo ai consumi alimentari, come emerge a conferma anche l'utimo report di Supermercato24, in occasione della Giornata mondiale per l'ambiente venerdì 5 giugno.
Se un quinto (20%) degli intervistati non attribuisce grande importanza alla sostenibilità di un prodotto al momento di fare la spesa, la maggior parte dei rispondenti la pensa diversamente e sceglie con attenzione prodotti e aziende alimentari eco-friendly. La consapevolezza, dunque, non manca, ma che cosa mette i bastoni tra le ruote dei consumatori quando si tratta di riempire il carrello in modo sostenibile? L’ostacolo numero uno è il prezzo dei prodotti green (51%), giudicato troppo alto seguito dalla difficoltà a individuare chiaramente i prodotti sostenibili (28%) a causa di etichette poco chiare o di scarsa conoscenza dei valori e dei processi produttivi di un’azienda.
La lista della spesa: sì a stagionalità e prodotti locali. Ancora strada da fare per il packaging
Tuttavia, per fare acquisti più consapevoli, non sempre è necessario spremersi le meningi per decifrare le varie sigle riportate sulle confezioni, ma si può partire dalla più semplice scelta di alimenti di stagione e prodotti locali. Un piccolo gesto per aiutare a ridurre le emissioni causate da lunghi trasporti, in molti casi transoceanici. I dati raccolti da Supermercato24 sono incoraggianti: quasi un quarto (23%) degli italiani conferma di non acquistare mai prodotti fuori stagione, mentre il 62% afferma di preferire alimenti di stagione, anche se confessa di non basare la propria scelta unicamente su questo aspetto. La grande maggioranza degli italiani è quindi un passo avanti sul cammino della sostenibilità rispetto a chi afferma di lasciarsi guidare solo dai propri gusti al momento della spesa, a prescindere dalla stagionalità (14%).
Quando si tratta di una spesa davvero consapevole, anche il packaging deve essere messo sul piatto della bilancia. Tuttavia, la percentuale di chi ammette di scegliere solo prodotti con imballaggi ridotti, facilmente riciclabili o realizzati con materiali riciclati è ancora ridotta (14%), ma è incoraggiante il numero di chi afferma di dare la precedenza a prodotti accompagnati da imballaggi sostenibili, anche se non sempre li sceglie (45%). 
Biologico: un trend che cresce a doppia cifra. Pesaro e Urbino la provincia più green d’Italia
Anche prediligere prodotti biologici, coltivati senza l’uso di pesticidi, è un modo per rispondere all’SOS lanciato dal pianeta. In questo campo la consapevolezza degli italiani cresce a vista d’occhio: il carrello bio degli italiani si è impennato.
A trainare i consumi di prodotti biologici della penisola sono soprattutto frutta e verdura. Dopo il reparto ortofrutta, gli amanti del bio si danno appuntamento al banco del fresco. La classifica delle categorie di prodotti biologici più acquistati prosegue infatti con uova, yogurt – capitanato da quello greco, bianco e senza grassi, che risulta il più popolare in tutta la penisola – latte e bevande vegetali. E se, per quanto riguarda queste ultime due categorie, a Verona e Venezia è un vero testa a testa, a Milano e Ravenna il latte fresco batte a mani basse le bevande vegetali. Tra queste ultime nello Stivale spopolano soprattutto quelle alla soia, seguite da quelle a base di riso. 
Dopo l’acquisto: pianificare per non sprecare 
Una spesa rispettosa del pianeta non si conclude al supermercato: evitare che il cibo acquistato passi dal frigorifero alla spazzatura senza essere consumato è fondamentale per tutelare l’ambiente. Su questo fronte gli italiani sembrano volenterosi: ben il 44% conferma di fare una spesa molto oculata, grazie alla quale raramente è portato a sprecare cibo, mentre il 52% afferma di essere il più accorto possibile, anche se ogni tanto non riesce nel suo intento e si trova costretto a buttare qualcosa. Gli alimenti che vengono sprecati più spesso non sono solamente i freschi: se è vero che in pole position compaiono frutta e verdura (57%), seguiti da latte e yogurt (12%), in terza posizione si trovano scatolame e prodotti a lunga conservazione (8%), la cui shelf-life non è breve…ma nemmeno infinita.

 

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