Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tra scetticismo e speranza, la visione del futuro adesso

Tra scetticismo e speranza, la visione del futuro adesso

Mappati oltre 55 milioni di conversazioni social, tra post, commenti, video e tweet

03 aprile 2020, 22:38

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

Coronavirus in Italy - RIPRODUZIONE RISERVATA

Coronavirus in Italy - RIPRODUZIONE RISERVATA
Coronavirus in Italy - RIPRODUZIONE RISERVATA

Confusi e critici, spaventati e speranzosi: alle prese con un futuro complicato da immaginare se non altro perchè sfugge alle dinamiche conosciute, alle traiettorie consolidate e previste così come il coronavirus si è infiltrato tra gli umani dribblando tra i confini degli stati e delle classi sociali, ci sentiamo così ciascuno con maggiore dose dell'uno o dell'altro sentimento. Quattro Italie o una sola con quattro direttrici. Un gruppo di lavoro, Future of Italy, ha elaborato 55.931.983 conversazioni - post, commenti, tweet, video su ogni social - tra il 25 febbraio e il 25 marzo per arrivare a descrivere ad oggi come siamo, come ci sentiamo e cosa dovremo fare dopo tutto questo. Insomma come vediamo oggi il nostro futuro, mentre siamo in quarantena e con il fiato sospeso per le notizie, attenti lettori di grafici, ascoltatori di scienziati e medici come mai prima d'ora. L’analisi delle conversazioni ha evidenziato quattro differenti polarizzazioni: timore e paura, confusione e incertezza, critica delle decisioni e dei risultati, speranza nel futuro. La riflessione sul mondo nuovo post Covid 19 non si ferma qui: Future of Italy, il gruppo operativo ideato e composto da Matteo Flora, fondatore di The Fool, Andrea Fontana, co-fondatore e presidente di Storyfactory, e Oscar Di Montigny, fondatore e Presidente di BYE, andrà avanti settimanalmente per approfondire cambiamenti e nuovi sentimenti. La prima ricerca è in anteprima ANSA LIFESTYLE.
Se la paura ha dominato la prima fase delle misure di contenimento, questa ha lasciato velocemente il passo alla speranza ed alla confusione verso le misure e la popolazione, rea di non rispettare i divieti, un atteggiamento in linea con lo spirito 'contrarian' che da sempre contraddistingue una parte significativa della popolazione italiana. Importanti anche i numeri di chi manifesta forte confusione, soprattutto in occasione della diramazione dei decreti, sintomo di una comunicazione non sufficientemente chiara e trasparente rispetto alle misure. Infine, è importante sottolineare come speranza e critica rimangano le tipologie di conversazioni in crescita, con un trend di diminuzione di confusione e paura.
A livello internazionale, invece, è in crescita la paura rispetto all’Italia e gli italiani. Rimane di fondamentale importanza sviluppare una narrazione che veda nel sacrificio, nella costanza e nella ripartenza dell’Italia una piattaforma di conversazione internazionale che ne rilanci il ruolo. Ecco nel dettaglio i profili socio-comportamentali:

GLI SPAVENTATI
Temono il futuro e la condizione presente, raccontano il loro disagio e la loro incapacità di prendere decisioni.
• Dall’analisi delle conversazioni in Italia emerge che la paura del Corona Virus non è principalmente una paura sanitaria, nella maggioranza delle persone, ma è un timore per la sicurezza personale, soprattutto in chiave economica. Gli italiani temono per il lavoro, per l’economia, la scuola. Temono il panico e temono le azioni - spesso irresponsabili - di altri cittadini. E, in aggiunta a questo, coltivano il dubbio e la paura che non riusciremo a riprenderci, che le persone al comando non siano adeguate e che l’economia non riuscirà a ripartire. Vedono il mostro all’orizzonte, quasi più spaventevole che non l'emergenza che stanno affrontando ora.
• Dall’analisi delle conversazioni nel resto del mondo, invece, si evidenzia come la paura verso l'Italia e gli Italiani sia ben riassunta in una frase: "la Wuhan d’Europa”. E proprio sotto questo appellativo che gli italiani vengono giudicati e raccontati in un ruolo di “vettore".
I CONFUSI
Si trovano nella impossibilità di prendere decisioni informate perché non sono in grado di trovare informazioni univoche e rilevanti.
• L’analisi delle conversazioni degli italiani fa emergere una confusione legata alla analisi del passato, andando a costruire dietrologia su cosa sarebbe stato meglio fare, ed al futuro, domandandosi se le misure prese in Italia siano corrette e sufficienti e se non sarebbe stato meglio seguire esempi di altri paesi (in primis Cina e Corea). Ma anche una confusione reale di interpretazione delle norme e di comprensione dei limiti di mobilità, ancora considerati troppo imprecisi. E infine la confusione di non capire in che modo e con che tempi guardare in avanti per costruire piani a medio-lungo termine.
I CRITICI
Sono alla ricerca di un colpevole e si muovono nella dinamica di attacco a qualunque proposizione e iniziativa.
• Per quanto riguarda le conversazioni in Italia, la critica non risparmia nemmeno quanto è stato fatto e quanto dovrà essere fatto per arginare l’epidemia. Il nemico cercato e ritrovato è multiforme e ritrova la sua formulazione nelle dinamiche più comuni: il diverso, l’avversario, il comando e gli altri. E su questi assi la critica investe il Governo, complice di non fare mai abbastanza, i francesi per via di uno spot irriverente, per poi parlare comunque dei clandestini e della emergenza di quarantena. Ma la maggior parte delle conversazioni si sposta sugli italiani stessi e sulla loro incapacità di venire incontro alle raccomandazioni dello Stato.
• Su scala mondiale, invece, se una figura compare nella narrazione della criticità è quella dell’Idiota, qualifica non attribuita ai soli italiani che non rispettano l’isolamento ma come concetto generale. Idioti ed ignoranti i Governi (ed i politici) di vari stati a non mettere in atto misure forti per contrastare subito il virus, soprattutto vista l’esperienza dell’Italia. Ma, di contro, sono idioti ed ignoranti quei Governi e quei politici che lo fanno introducendo il lockdown, minando così l’economia. Di sicuro gli italiani vengono associati ad un altro termine difficile da accettare: irresponsabili. Irresponsabili nel non aver bloccato l'epidemia, che ha viaggiato con gli italiani, nel non avere agito prima e nel non ottemperare ai dettami imposti.
GLI SPERANZOSI
Raccontano i piccoli successi e si muovono verso la creazione di una visione positiva del futuro, in modo attivo e determinato.
• Nelle conversazioni degli italiani, la speranza trova un primo, forte, appiglio nell’essere italiani: un’appartenenza vissuta come sinonimo di coraggio. Il senso di orgoglio espresso dagli utenti è confermato ed alimentato dalle storie e dalle testimonianze degli operatori sanitari in prima linea nella lotta all’epidemia. L’efficienza, unita ai sacrifici riconosciuti al personale del sistema sanitario nazionale, risulta determinante nel convincere gli utenti a rispettare la quarantena imposta dal Governo, proprio al fine di non vanificare tali sforzi. I messaggi degli speranzosi sono intrisi di solidarietà e senso di responsabilità.
• A livello internazionale, è indubbio che esista un sentimento di fratellanza e di supporto che incoraggia l'Italia e gli Italiani ad "essere forti” ("stay strong”), come non c'è dubbio che esista una parte dei commentatori che guardano con favore le imponenti misure imposte dal Governo per fronteggiare l’epidemia. Ma la vera partita internazionale per conquistare gli speranzosi si gioca raccontando anche i piccoli gesti e le piccole riprese, oltre che la costanza ed il sacrificio capaci di trasformarci da irresponsabili ad artefici di un percorso di rinascita.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza