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Il quartiere torna ad essere centro, la riscoperta dei negozi di vicinato

Il quartiere torna ad essere centro, la riscoperta dei negozi di vicinato

Anche i piccoli fanno consegne a domicilio e la grande distribuzione si adatta

ROMA, 25 settembre 2020, 19:22

Redazione ANSA

ANSACheck

Coronavirus in Italy - RIPRODUZIONE RISERVATA

Coronavirus in Italy - RIPRODUZIONE RISERVATA
Coronavirus in Italy - RIPRODUZIONE RISERVATA

I pesanti impatti della pandemia di Coronavirus sul tessuto economico si traducono anche in cambi delle abitudini dei consumatori, delle modalità di acquisto e consumo. L'Osservatorio della Fida, la Federazione italiana dettaglianti dell'alimentazione aderente a Confcommercio, realizzato in collaborazione con Format Research, ha rilevato come i cittadini abbiano riscoperto i negozi di vicinato. Quasi un'impresa su due (47,3%) ha segnalato infatti un aumento di nuovi clienti. La cautela negli spostamenti, il distanziamento sociale e le altre misure per arginare la pandemia, inducono i consumatori a comprare maggiormente vicino casa oppure online.
    E le imprese si adeguano: il 40,7% ha iniziato a fare consegne a domicilio, il 32,2%, di quelle che già lo facevano, ha intensificato questo servizio e il 14,2% ha attivato servizi di asporto. Sul fronte digitale invece crescono le imprese che hanno avviato servizi che prima non offrivano, come la prenotazione spesa tramite email (per il 13,1%), tramite social network (per il 9%), il click & collect (per il 7,1%) e la vendita per mezzo di piattaforme online (per il 4,7%). Le imprese della distribuzione alimentare al dettaglio in Italia sono oltre 140mila, pari a circa il 4% del totale complessivo delle imprese, di cui il 60% "specializzate".
    Di fronte a questo cambio di paradigma anche la grande distrubuzione sembra muoversi nella direzione del "negozio di quartiere", intensificando gli investimenti. Un caso è quello di Esselunga, che a giugno ha inaugurato il secondo store laEsse a Milano, una nuova proposta di negozio "di vicinato" per pasti rapidi e piccole spese. Ci prova anche Eni con il progetto "Eni Emporium", che prevede l'integrazione di nuovi servizi in alcuni dei 600 Eni Café già presenti nelle Eni Station di tutta Italia.
    Stazioni di servizio dunque che diventano anche negozi di vicinato.
    Forse è davvero presto per parlare di fine dei grandi centri commerciali, di crisi della grande distrubuzione, ma la crescita dell'e-commerce e la riscoperta della spesa vicino casa stanno comunque imponendo ai grandi gruppi di adattarsi, rimodellando le proprie strategie. 
   

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