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Tempo Libero

Joerg Mitter, fotografo estremo del Red Bull Air Race, svela i suoi segreti

Se potessi cambiare lavoro farei il pilota di elicotteri, era il mio sogno da bambino

Red Bull Air Race, Joerg Mitter Kirby Chambliss of the United States leads Nicolas Ivanoff of France and Matthias Dolderer of Germany over the Monument Valley Navajo Tribal Park in Utah, United States on September 29, 2015. © ANSA
  • Redazione ANSA
  • 15 dicembre 2017
  • 19:30

(di Patrizia Vacalebri)

(ANSA) - In molti si chiedono quali siano i segreti del fotografo del Red Bull Air Race, Joerg Mitter, il primo professionista dell'obiettivo a montare una macchina fotografica nella cabina di pilotaggio di un aereo da corsa. Joerg Mitter è stato cruciale per il successo del Red Bull Air Race da quando la competizione ha preso il volo per la prima volta a Zeltweg, in Austria, nel 2003. L'austriaco ha ripreso oltre 60 battaglie tra piloti in tutto il mondo per questa importante rassegna, oltre ad altri eventi di sport estremi quali il Red Bull Stratos, Red Bull X-Fighters e Red Bull Crashed Ice. E mentre i migliori piloti di volo si stanno preparando per il Campionato del Mondo 2018, anche Mitter è pronto per una nuova stagione.

    "Il Red Bull Air Race World Championship - spiega Mitter - è interessante da fotografare perché hai un oggetto che vola a una velocità che può raggiungere i 370 km orari. Puoi bloccare l'azione, giocarci oppure ricreare il movimento sfuocato. Hai molte opportunità creative, specialmente con una grande folla sullo sfondo". "Se sono sull'elicottero cerco di portare meno equipaggiamento possibile per essere più flessibile. Normalmente prendo due apparecchi: uno con un obiettivo grandangolare, uno con obiettivo lungo. Con il Red Bull Air Race amo portare una lente a 800mm che è abbastanza ingombrante ma è veramente divertente fotografare con quella in quota. Gli obiettivi lunghi danno l'opportunità di riprendere certe angolature anche se non ti puoi avvicinare. Tuttavia un elicottero, quando il vento è forte, non è stabile come molti pensano dunque un giorno è facile e un altro difficile. Mi piace anche fotografare da terra; hai maggiore controllo e più flessibilità nell'esplorare differenti angolature".

   "Ho volato oltre 1.000 ore in elicottero facendo foto - rivela Mitter parlando dei rischi -. Alcuni velivoli sono ottimi per fare le cose velocemente, altri hanno finestre e portelloni più grandi che possiamo togliere. A volte possiamo perfino sederci sui pattini di atterraggio. Dopo così tante ore di volo ti abitui a tutte queste cose. Capisci da dove viene il vento, l'altitudine, la direzione, impari il linguaggio di un pilota. Accade abbastanza spesso che non ci sei solo tu e l'elicottero in volo ma altri elicotteri e aerei che ti volano intorno e dunque devi cambiare rotta. All'Air Race esiste un team di Race Control che ha la responsabilità di questo per cui siamo in buone mani". "Sono motivato a rendere al 100% i miei pensieri e la mia immaginazione ma devi accettare che - spiega parlando delle sue soddisfazioni principali - a causa di elementi che sono fuori dal tuo controllo, a volte non è semplicemente possibile. Con il Red Bull Air Race fotografiamo per l'intera durata della corsa degli aerei ma in altri progetti è importante capire che, quando un atleta si stanca, è arrivato il momento di fermarsi e prendersi una pausa. Devi affrontare le condizioni meteo, il momento del giorno e l'umore delle persone. Normalmente dopo un servizio fotografico non sono soddisfatto. Poi guardo le immagini e lentamente mi rendo conto che sono venute bene. Tutto può sempre venire meglio perché non è fotografia in studio".

    "Nel 2007, al Red Bull Air Race a Monument Valley, in Arizona, ho montato una fotocamera DSLR nella cabina di pilotaggio di un aereo da corsa per la prima volta in assoluto - dice parlando della tecnologia - e programmato un sistema di autoscatto. Trovare lo spazio in cabina è stata una grande sfida. Inoltre, quando i piloti arrivano a un'accelerazione di 10g, la macchina fotografica sente 10 volte la forza e va dunque montata con fascette, nastro adesivo, morsetti e montature, una procedura che ha richiesto un paio di ore all'epoca. Adesso uso una macchina GoPro per questo tipo di cose. E' estremamente flessibile per le sue dimensioni per cui la puoi bloccare con una vite all'interno o su un'ala. E' molto più facile adesso. Tra dieci anni forse potremo dire, 'Ti ricordi quando avevamo quella macchina GoPro enorme!"

    "La tecnologia in generale sta cambiando così velocemente nella fotografia. La qualità dell'immagine e sensibilità ISO stanno migliorando a tale velocità che è possibile fotografare quasi tutto con una macchina standard". "Non rischierei mai la mia vita per qualcosa, tantomeno per una foto - conclude Mitter -. Tuttavia sono stato naturalmente in situazioni che non sono sicure al 100%. Fai tutto il necessario per renderle più sicure possibile, dev'essere un rischio calcolato. Ma se potessi cambiare carriera, farei il pilota di elicottero, era il mio sogno da bambino. Forse faccio il mio lavoro per quello".

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