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Un Osservatorio scientifico Automotive per guidare il futuro

Boiani lancia OSA. Santanché assicura sostegno in Commissione

Francesco Fabbri Lecco

Istituire un osservatorio scientifico dell'Automotive per guidare il cambiamento di un settore strategico per l'Italia. L'idea è stata annunciata da Giorgio Boiani, presidente di DOC, Consorzio ricambi originali, nel corso dell'assemblea annuale che si è tenuta a Lecco. "Bisogna osare un questo momento di profondo cambiamento per il nostro comparto - dice Boiani - e per farlo, dobbiamo cambiare il punto di vista. Se vogliamo essere 'padroni del nostro destino', è necessario essere un interlocutore irrinunciabile per la politica, per chi fa le norme". OSA, non a caso, è l'acronimo del'osservatorio disegnato dal presidente. A farne parte, secondo l'ideatore, dovrebbero essere la scuola, l'impresa, i consumatori e la politica, rappresentati dalle diverse organizzazioni e riuniti sotto la guida del Politecnico: da Unrae a Federmotorizzazione, da Federauto ad Asconauto (cui il consorzio DOC afferisce), da Forum Automotive a Quintegia, ma senza preclusione alcuna; purché, dopo i confronti interni, si riesca a parlare con una voce sola alla politica. La senatrice di FdI Daniela Santanché, intervenuta all'incontro, ha assicurato il suo sostegno in Commissione Industria al Senato, dove è vice presidente.

L'accelerazione nella transizione verso i motori elettrici agita il settore, e comprensibilmente: un'auto elettrica ha il 60% di componenti meccaniche in meno, e richiede molta meno manutenzione di una mossa da un propulsore endotermico, con ricadute economiche evidenti. Ma non basta: anche l'acquisizione di un nuovo know-how per gli addetti ha un costo, e pone delle domande. «Noi ascoltiamo, siamo curiosi, ma abbiamo la necessità di tradurre le idee in fatti - ha precisato Boiani - perché l'orizzonte è già fin troppo nebuloso. Dobbiamo fare i conti con le decisioni delle Case, ma anche con l'assenza di una regolamentazione di scala che ci consenta di vendere e lavorare senza ansie. Le promesse non mantenute non riescono a togliere dalle strade le vecchie auto, ma non sono solo queste a preoccuparci. Sono le idee scellerate che arrivano da persone che non sono minimamente consapevoli dei danni che possono generare. Invece, serve competenza, perché la conversione delle aziende si annuncia drastica".

Daniela Santanchè nel suo intervento ha promesso di prendere a cuore il problema, generato da scelte che vanno nelle direzione opposta a quella del buonsenso. "Le Leggi di Bilancio - ha sottolineato la senatrice Santanché - portano spesso sofferenze, ma oggi è in atto un'accelerazione che provoca ingenti danni a un settore che è effettivamente molto maltrattato. Al governo c'è chi parla solo di elettrico e di economia circolare. Le vostre proposte, a cominciare da quelle sulle detrazioni, sono dettate dal buonsenso, sono vicine a ciò che accade in altri Paesi, ma non in Italia. Il mio impegno - ha aggiunto la parlamentare - è quello di portare la vostra voce all'interno della Commissione. Siamo in una democrazia parlamentare, quindi, per fare le cose, serve il consenso del Parlamento, bisogna arrivare a far ragionare le persone che prendono le decisioni, devono capire che se il vostro settore si ferma, l'Italia si blocca".

Plinio Vanini, presidente del Gruppo di Autotorino, la più grande catena di concessionarie d'auto italiana con 51 punti vendita e un fatturato di oltre 1,2 miliardi di euro nel 2019, nel ripercorrere la storia della sua azienda ha invitato a non fare come i produttori di sale che, nel secolo scorso, si incaponirono ad aumentare la produzione quando c'era già chi stava lavorando al frigorifero. "Bisogna cambiare punto di vista, cercare di capire cosa il futuro nasconde. Modificare le nostre abilità, trasformarle, adattandole alle necessità attuali".

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