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Autoriparazione, effetto pandemia pesa su lavoro officine

Si ipotizza riduzione attività, prezzi saranno stabili

Redazione ANSA ROMA

 
Gli effetti della seconda ondata Covid pesano sulle spalle degli autoriparatori. A novembre si è registrato un forte calo per il settore dell'autoriparazione, con le indicazioni negative sulle attività di officina che segnalano un deciso peggioramento. È quanto emerge dal Barometro sul sentiment dell'assistenza auto, elaborato dall'Osservatorio Autopromotec sulla base di inchieste mensili condotte su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.

Nel mese scorso, la differenza (saldo) tra la percentuale di coloro che hanno fornito valutazioni positive e la percentuale di chi ha espresso giudizi negativi in merito al volume dell'attività di officina, è stata di -43. Si tratta di un valore in diminuzione di più del triplo rispetto al calo di ottobre (-14). A pesare sul calo delle attività è sicuramente il fatto che, in particolare in questa nuova fase dell'emergenza Coronavirus, gli autoriparatori si sono trovati alle prese con una drastica diminuzione della quantità di interventi d'officina a causa delle stringenti restrizioni alla circolazione, specie nelle regioni "rosse" e cioè più colpite dall'emergenza.

Il Barometro sul sentiment ha analizzato anche la situazione per quanto riguarda il livello dei prezzi d'officina. A novembre gli operatori che lo hanno giudicato basso sono stati di più di quelli che lo hanno valutato alto, come dimostra il saldo che si attesta a quota -14 (in lieve diminuzione rispetto al -12 di ottobre).

Il quadro previsionale a 3-4 mesi che scaturisce dall'indagine di novembre non giustifica un particolare ottimismo. Il 31% degli autoriparatori ipotizza infatti una diminuzione dell'attività di officina, contro solo il 14% di coloro che prevedono un aumento dell'attività. Va detto comunque che la maggioranza degli interpellati (55%) ritiene che la domanda si manterrà stabile. Per quanto riguarda il livello dei prezzi di officina, solo il 5% degli operatori prevede un aumento a tre-quattro mesi, mentre per l'81% i prezzi si manterranno stabili e per il 14% vi potrebbe essere una diminuzione. 

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