ROMA - Sabato scorso, mentre in Italia si festeggiava la Liberazione, dall'altro lato dell'oceano atlantico, Tesla Motors e il suo patron Elon Musk subivano un attacco informatico. Più o meno verso le ore 22 italiane (le 14 a Palo Alto, sede di Tesla), l'account Twitter della casa automobilistica è finito sotto attacco degli hacker, allo stesso modo del sito ufficiale d dell'account personale del suo Presidente. Così, sul profilo Twitter di Tesla si elargivano auto gratis a chi avesse chiamato un numero di telefono, mentre quello di Musk cambiava nome, diventando 'OneTrueMusk' e prometteva più o meno le stesse cose. La pagina iniziale del sito Tesla, invece, è stata rimossa e ne è comparsa un'altra con link a immagini poco edificanti. Infine, sarebbe stata anche 'forzata' anche una casella mail utilizzata dall'ufficio stampa.
L'attacco informatico è durato per qualche ora e sembra che sia stato effettuato da due fronti differenti ma facenti parte dello stesso gruppo d'azione. Il tutto è durato circa quattro ore, tempo necessario a ripristinare il sito Tesla, mentre gli account Twitter sono tornati nelle mani dei legittimi proprietari poco più di un'ora dopo. L'attacco, quindi, non ha causato particolari danni, se non all'immagine di una Casa automobilistica che in passato ha assunto proprio alcuni hacker per difendere la sicurezza informatica delle proprie vetture.