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Alex Zanardi, avviata la riduzione della sedazione

'Saranno necessari alcuni giorni per ulteriori valutazioni'

Cristiano Pellegrini

Il risveglio dal coma farmacologico è iniziato. E per Alex Zanardi un mese dopo il terribile incidente con la sua handbike che gli ha procurato gravissime ferite alla testa, i medici del policlinico Le Scotte di Siena hanno cominciato la riduzione dei farmaci. E' il momento della speranza, della fiducia per lui e per la sua famiglia. Sempre in terapia intensiva dopo tre interventi neurochirurgici, l'equipe multidisciplinare che lo segue ha deciso che si poteva procedere con la seconda fase post operatoria. Quella più delicata, del risveglio, e della successiva valutazione degli eventuali danni neurologici e alla vista riportati nell'incidente. "E' stata avviata in questi giorni la progressiva riduzione della sedo-analgesia su Alex Zanardi" ha comunicato la direzione dell'ospedale.

Le condizioni dell'ex pilota rimangono "stabili" con "i parametri cardio-respiratori e metabolici nella norma" mentre rimane "grave il quadro neurologico e la prognosi è riservata". Sì, perché i medici non hanno mai nascosto che la sfida più impegnativa diventa adesso quella di riuscire a valutare gli effettivi danni subiti da Zanardi. Per questo, dopo che il risveglio sarà ultimato "saranno necessari alcuni giorni per ulteriori valutazioni sul paziente - chiarisce l'ospedale - per permettere ogni prosecuzione del suo percorso terapeutico e riabilitativo". I bollettini rimangono sospesi, come avvenuto nelle ultime settimane dopo le due operazioni di tre e cinque ore. E nuove comunicazioni sulle sue condizioni saranno rilasciate solo la prossima settimana in accordo con la famiglia. Intanto sul fronte dell'inchiesta, che ad oggi vede ancora un solo indagato, il camionista 44 enne alla guida del tir contro cui Zanardi è andato sbattere, ha preso il via la perizia affidata dalla procura di Siena. Due i risultati che si attendono dagli accertamenti: capire se la handbike possa aver riportato qualche guasto o malfunzionamento prima dell'impatto e se il manto stradale, una volta ricostruita la dinamica dello scontro, possa aver influito sulla perdita di controllo del velocipede da parte di Zanardi.

Dario Vangi, professore di progettazione meccanica e costruzione di macchine al Dipartimento di ingegneria industriale dell'Università di Firenze, tra i maggiori specialisti in infortunistica strada, su incarico dei magistrati, si è recato nella caserma dei carabinieri di Pienza per esaminare l'handbike del campione bolognese, sotto sequestro a pochi chilometri dal luogo dell'incidente. I magistrati senesi hanno anche chiesto al consulente di accertare se l'omologazione del velocipede prevedesse la circolazione su strada. Il perito dovrà inoltre ricostruire la dinamica dell'incidente con cui Zanardi è andato a sbattere contro il tir che procedeva in direzione opposta. Infine la perizia dovrà chiarire le condizioni del manto stradale della provinciale 146 e se, la presenza di buche o malformazioni, possa aver causato un eventuale sbandamento nel controllo del mezzo. Il perito ha fatto un sopralluogo per realizzare rilievi fotografici del tratto di strada percorso dalla staffetta tricolore. Tra gli aspetti che l'inchiesta dovrà chiarire anche quello relativo alle condizioni di sicurezza con cui la manifestazione era stata organizzata. Per questo nelle settimane scorse la procura di Siena ha ascoltato a più riprese i comandanti delle polizie municipali che avevano 'scortato' i ciclisti per ricostruire eventuali mancanze nella gestione della sicurezza da parte degli organizzatori che, tuttavia, non sarebbero stati obbligati a comunicare ufficialmente il loro passaggio considerato che non si stava svolgendo alcuna gara.

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