ROMA - Nel 2014 l'attività di ricostruzione di pneumatici ha consentito di evitare l'immissione nell'ambiente di 31.075 tonnellate di pneumatici usati con un benefici a livello di impatto ambientale. Questo risultato - precisa una nota - è stato ottenuto utilizzando tecnologie avanzate che garantiscono la produzione di ricostruiti con caratteristiche analoghe a quelle dei pneumatici nuovi, come è certificato anche dal fatto che i ricostruiti prima di essere immensi in commercio sono sottoposti alle stesse prove di durata, carico e velocità previste per i pneumatici nuovi.
Dal bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici in Italia emerge che nello scorso anno il ricorso alla ricostruzione ha consentito al Paese di risparmiare ben 107,2 milioni di litri di petrolio ed equivalenti. Si è registrato inoltre un minor consumo di altre materie prime per 30.641 tonnellate. I dati sulla ricostruzione sono tracciati da Airp, che è l'associazione Italiana dei Ricostruttori di Pneumatici. Questa organizzazione costituita nel 1963, rappresenta il settore e promuove il pneumatico ricostruito quale prodotto sicuro e a forte valenza ecologica ed economica.