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Lutto nelle due ruote, morto Ivano Beggio fondatore Aprilia

Lutto nelle due ruote, morto Ivano Beggio fondatore Aprilia

Sulle sue moto si formarono Max Biaggi e Valentino Rossi

ASOLO (TREVISO), 13 marzo 2018, 18:54

Redazione ANSA

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Ivano Beggio e un giovanissimo Valentino Rossi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ivano Beggio e un giovanissimo Valentino Rossi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ivano Beggio e un giovanissimo Valentino Rossi - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' deceduto nella notte fra lunedì e martedì all'ospedale di Montebelluna (Treviso) il fondatore di Aprilia, Ivano Beggio. Aveva 73 anni. Era nato a Rio San Martino di Scorzè, nel veneziano, e aveva affiancato da giovanissimo il padre nella piccola officina di costruzione di biciclette. A 27 anni, rimasto orfano, aveva assunto la guida di Aprilia, a Noale (Venezia), orientandola verso la produzione di mezzi sportivi e aggiudicandosi nel 1977 il titolo italiano 125 e 250 cc con Ivan Alborghetti.

Il 26 giugno 1987 una Aprilia si aggiudicò una gara di campionato mondiale e nel 1989 Aprilia vinse il primo titolo europeo di velocità. Nel 1992 arrivarono i primi due titoli iridati nel Trial e nel mondiale velocità classe 125. Beggio lasciò la presidenza di Aprilia, sulle cui moto si sono forgiati campioni come Max Biaggi e Valentino Rossi, nel 2003. Beggio fu presidente di Confindustria Venezia per alcuni anni dal 1991. Abitava ad Asolo (Treviso) e lascia la moglie, Tina, e il figlio Gianluca.

 

Biaggi, "fu grande, credeva nell'impresa moto"
Un entusiasta che portò Aprilia a competere con case giapponesi 
"Un entusiasta, grande appassionato di moto. Credeva molto nell'impresa e nell'industria della moto; un generoso che sapeva premiare e motivare i suoi uomini": questo, nel ricordo di Max Biaggi, è stato Ivan Beggio, lo storico Presidente dell'Aprilia morto stanotte all'età di 73 anni. L'Aprilia fu la prima scuderia di Biaggi, che ricorda -ai microfoni di RTL 102.5- "siamo un po' tutti figli di Ivano e della sua passione, perchè io, Capirossi, Rossi abbiamo tutti cominciato con l'Aprilia. Quando un tecnico, un pilota, un ingegnere o un meccanico veniva dalla scuola Aprilia al 95% era un tecnico di qualità, di esperienza, sinonimo di italianità e di persona che ci sapeva fare. L'Aprilia è stata una grande scuola per tutti quelli che lavoravano nei reparti intorno la moto, non solo per i piloti". "Io sono stato un po' la punta di diamante di quegli anni lì perché ero il pilota - prosegue Biaggi- ma ci siamo tolti insieme grandissime soddisfazioni, come una delle tappe del mondiale di allora che era Suzuka, la pista prova della Honda, di proprietà loro, e la prova del mondiale di apertura si faceva sempre lì. Mi ricordo che siamo riusciti a vincere per la prima volta in assoluto con l'Aprilia il GP della 250 battendo Honda, Suzuki e Yamaha. Non c'erano paragoni tra l'Aprilia, una piccola azienda, e i colossi giapponesi, era quasi uno scherzo. Onore e merito a chi ha fatto grande una piccola azienda come l'Aprilia".

 

Colaninno, Beggio un imprenditore visionario
Max Biaggi, ci metteva passione, per me un padre nel racing
Il presidente e amministratore di Piaggio Roberto Colaninno ricorda Ivano Beggio, fondatore di Aprilia, che dal 2004 fa parte del gruppo di Pontedera. Secondo Colaninno, l'imprenditore scomparso oggi "ha saputo unire alla competenza e al coraggio dell'imprenditore la creatività e la passione genuina per la moto". "È stato un visionario anzitempo - ha aggiunto - e la combinazione straordinaria di questi fattori gli ha permesso di creare, praticamente dal nulla, una delle più belle storie dell'industria motociclistica italiana, dando vita a un sogno".

"Continuare a far correre e crescere il marchio Aprilia nel mondo - ha concluso - è il modo migliore per onorarne il ricordo". Il direttore sportivo di Aprilia Racing ha invitato invece a "pensare ai campioni che Aprilia ha fatto crescere, alle vittorie che ha collezionato, per capire l'importanza del progetto di Ivano Beggio". Beggio è stato ricordato anche dal campione del mondo Max Biaggi, che iniziò a correre nel 1992 proprio con Aprilia.

"E' stato parte della mia vita sportiva, una specie di padre nel racing - ha detto - e mi ha dato fiducia e una moto competitiva quando dopo l'europeo vinto sempre su Aprilia, ero poco più che un ragazzino". Secondo Biaggi "la sua fu una scelta coraggiosa ma anche intelligente e sono questi due aspetti che ricordo con più chiarezza di Ivano Beggio, il saper mettere tanta passione a servizio delle sue capacità, così da trovare sempre, la forza e le energie per un passo in più". "Anche da questo - ha concluso - sono arrivate le mie tante vittorie con Aprilia". 

 

Morto Beggio: Dell'Orto (Ancma), un imprenditore illuminato
Ha saputo cogliere in anticipo tendenze settore motociclistico 
"Ivano Beggio è stato un imprenditore illuminato, che ha saputo cogliere in anticipo le tendenze del settore motociclistico, sia nella produzione stradale che nel racing". Così Andrea Dell'Orto, Presidente di Confindustria Ancma, commenta la scomparsa del fondatore dell'Aprilia nonché già presidente di Ancma dal 2001 al 2004. "Con Aprilia ha creato un marchio che ha lasciato un segno profondo nell'ambito della mobilità urbana, del tempo libero e dello sport - continua Dell'Orto - mettendo l'eccellenza tecnologica al servizio della passione: con la stessa profondità di analisi Beggio ha guidato Confindustria Ancma tra il 2001 e il 2004, gettando le basi per affrontare le sfide globali che il nostro settore sta fronteggiando in questi anni".

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