ROMA - Anche se i risultati finanziari non potranno essere 'ribaltati' a causa degli elevatissimi costi che il Gruppo ha dovuto e dovrà sostenere per rimediare al Dieselgate, Volkswagen ha visto salire le proprie vendite globali al termine del primo semestre a 5,12 milioni di unità superando di slancio Toyota - che era stata il costruttore numero uno al mondo negli ultimi quattro anni - 'ferma' a fine giugno a 4,99 milioni di unità. Un dato che ribadisce dunque come lo scandalo sui motori truccati per ingannare i test non abbia avuto alcun effetto negativo sulle vendite. Alle spalle dei due contendenti Volkswagen-Toyota, al terzo posto, si conferma per il primo semestre del 2016 l'americana General Motors che ha venduto globalmente 4,76 milioni di veicoli. Mentre Matthias Mueller, CEO di Volkswagen Group, ha tutte le ragioni di sorridere - anche per l'ottimo risultato ottenuto dal brand Volkswagen nel mese di giugno: +8% in Europa e +23% in Cina - in Giappone si cerca di comprendere le ragioni del rallentamento di Toyota. Come riferisce il quotidiano Mainichi, una parte delle mancate vendite potrebbe essere attribuita alla riduzione della capacità produttiva interna a seguito del terremoto nella prefettura di Kumamoto e dell'esplosione di una fabbrica di acciaio in maggio.