Spinta all'innovazione digitale e alla mobilità sostenibile. Punta anche su questo il nuovo piano industriale di Autostrade per l'Italia che disegna la società al 2024 e traduce il nuovo corso che si è voluto imprimere alla concessionaria per voltare pagina dopo la tragedia del Morandi.
Piano che vuole essere anche un segnale di cantiere che lavora senza sosta, mentre invece avanza a fatica la trattativa per il riassetto azionario della concessionaria.
Il nuovo business plan 2020-24 sarà illustrato nel dettaglio domani nel corso di una conferenza stampa intitolata 'Autostrade per l'Italia gestore integrato di infrastrutture per la mobilità ' dall'amministratore delegato Roberto Tomasi, da quasi due anni alla guida della società . Il piano, secondo quanto si apprende, delinea un nuovo assetto organizzativo di Aspi, con la nascita di nuove controllate: tra nuove società e altre che verranno riconfigurate, si tratta nel complesso di 4 grandi nuove aziende. C'è poi una forte spinta sull'innovazione digitale, con l'obiettivo di trasformare la rete autostradale in una 'smart road', e sulla mobilità sostenibile con una serie di iniziative industriali. Collegato al piano industriale, c'è anche un rilevante piano di assunzioni a tempo indeterminato di ingegneri, tecnici, ricercatori, che sarà attivato su base nazionale.
Parallelamente all'attività ordinaria di Aspi, prosegue il negoziato per arrivare a definire il nuovo assetto azionario, con al centro le trattative in corso con il consorzio formato da Cdp e dai fondi esteri Blackstone e Macquarie. Il punto sulla situazione lo farà il cda ordinario di Atlantia che si riunirà domani: riunione dalla quale non sono attese decisioni, ma che esaminerà internamente gli ultimi sviluppi. A partire dall'avanzamento della due diligence in corso. Nei giorni scorsi sono emersi ritardi nella messa a disposizione delle informazioni necessarie a Cdp e soci per poter arrivare a formulare un'offerta vincolante. E c'è il rischio che questo si traduca in un nuovo slittamento dei tempi. Atlantia però ha sempre assicurato piena collaborazione: secondo i dati di alcuni advisor della holding, la società ha già risposto da ottobre ad oggi a 2022 domande e fatto 21 management presentation e la dimensione dei file messi a disposizione finora nella dataroom arriva a 167 Gigabyte equivalenti a 2,2 milioni di pagine.
La data cui si guarda è quella del 31 gennaio. Che è il termine che Cdp e soci hanno indicato per chiudere la due diligence tecnica e finanziaria. Resta da capire però se entro quella data ci saranno le condizioni per arrivare a formulare l'offerta vincolante. In ogni caso Atlantia, in un ultimo scambio di lettere, avrebbe indicato - in una sorta di esortazione implicita - di aspettarsi la 'binding offer' per il 31 gennaio.Â
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