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Tumore al seno metastatico, aumenta la sopravvivenza e più possibilità di ritardare la chemioterapia

Con farmaco-bersaglio allungamento vita di 9,4 mesi

Redazione ANSA

Si allunga la sopravvivenza delle donne con tumore al seno metastatico, in tutte le fasce di eta', e si ritarda il ricorso alla chemioterapia. Lo studio Monarch 2, presentato al congresso europeo di oncologia Esmo a Barcellona e pubblicato in contemporanea su Jama Oncology, ha infatti dimostrato che la terapia con la molecola a bersaglio mirato Abemaciclib, in associazione alla terapia ormonale, è in grado di garantire un allungamento di vita mediano pari a 9.4 mesi.

Questo risultato, affermano gli oncologi, sarà un'arma chiave per le 10mila nuove pazienti italiane che ogni anno lottano contro un carcinoma mammario avanzato. Lo studio e' stato fatto su un campione di 669 donne con tumore al seno avanzato sensibile agli ormoni dai 32 ai 91 anni (ovvero in pre e post-menopausa naturale o indotta).

"I nuovi risultati di Abemaciclib - spiega Pierfranco Conte, professore di oncologia medica all'Università di Padova e Direttore della divisione di oncologia medica 2, all'Istituto Oncologico Veneto - sono davvero importanti. In oncologia anche numeri che possono sembrare 'piccoli', sono in realtà grandi conquiste della ricerca.

Questo farmaco è un inibitore selettivo molto efficace in grado di prolungare il controllo della malattia nelle pazienti con tumore al seno sensibile agli ormoni, il tipo di tumore più frequente, che rappresenta circa il 70% del totale dei casi in stadio avanzato. Aveva già mostrato un notevole beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione, ma ora, i risultati del Monarch 2, mostrano un miglioramento significativo anche nella sopravvivenza globale delle donne affette da carcinoma mammario avanzato. Ora queste pazienti hanno un'opzione di trattamento che può consentire loro un allungamento di vita. Non dimentichiamo che quando ricevono una diagnosi di carcinoma mammario avanzato, le pazienti apprendono anche che la loro malattia, per quanto possa essere gestita, rimane incurabile. Oggi possiamo offrire una speranza in più".

Queste pazienti hanno dunque un nova speranza, tanto che, sottolinea, "oggi il 30% di queste pazienti in trattamento e' ancora vivo dopo 4 anni e per loro e' verosimile parlare di una cronicizzazione della malattia". Inoltre, "a 4 anni, il 50% delle pazienti trattate non ha necessita' di fare la chemioterapia perche' questa cura blocca la crescita del tumore". Abemaciclib in combinazione con terapia ormonale è attualmente approvato in oltre 50 paesi in tutto il mondo, e a breve sara' rimborsato anche in Italia.
   

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