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Cefalea: Fda approva nuovo farmaco prevenzione emicrania

Fremanezumab in grado di bloccare il meccanismo che genera la crisi

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FIRENZE - Prevenzione, diagnosi e terapie innovative per la cura della cefalea: se ne parla a Firenze nei congressi - in programma dal 28 al 30 settembre - della Società Italiana per lo studio delle cefalee (Sisc), e della European headache federation. Tra le novità al centro del dibattito, la recente approvazione da parte della Food and drug administration di un nuovo farmaco per la cura dell'emicrania, il fremanezumab.
Secondo i dati forniti dagli esperti, nel mondo oltre un miliardo di persone soffre di emicrania, un tipo particolare di mal di testa caratterizzato da dolore laterale e da altri sintomi correlati come nausea, vomito, fastidio per la luce e per i rumori.
Il fremanezumab, sviluppato da Teva Pharmaceutical per la cura dell'emicrania cronica, è un anticorpo monoclonale completamente umanizzato, che agisce bloccando il peptide correlato al gene della calcitonina (Cgrp), un vasodilatatore che interviene nella trasmissione del dolore e i cui valori sono più alti nei pazienti emicranici. In questo modo il farmaco, somministrato per via iniettiva sottocutanea, è in grado di interferire a monte con il meccanismo che genera la malattia, che se non trattato potrebbe sfociare in vere e proprie crisi.
L'emicrania si distingue in episodica e cronica, considerata tale quando i pazienti ne soffrono per almeno 15 giorni al mese. In Francia, Italia, Germania, Spagna e Regno Unito sono oltre 15 milioni le persone che soffrono di emicrania episodica e cronica.
In base ai dati resi noti nel corso dei due congressi a Firenze, in Europa questa malattia ha un costo per l'economia di 18 miliardi di euro all'anno in termini di produttività e giornate di lavoro perse. A livello mondiale, l'emicrania è la terza malattia per prevalenza e la sesta più invalidante.

In collaborazione con:
Teva

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