(ANSA) - ROMA, 31 GEN - Troppe proteine a pasto, troppa
carne, poca spazio a cereali diversi da pasta e riso, dolci:
sono solo alcuni degli errori delle mense delle scuole italiane
secondo l'analisi di Foodinsider.it, Osservatorio fondato da
Claudia Paltrinieri, autrice di 'Mangiare a scuola' (Franco
Angeli).
L'ultima classifica dei migliori menù stilata da FoodInsider
(che è anche una sorta di 'Tripadvisor' dei servizi di
refezione) vede al primo posto Cremona, seguita da Trento e
Fano. Roma si piazza solo 27/ima e all'ultimo posto c'è Asti.
Fano è prima nella top ten del pasto sostenibile (a basso
impatto ambientale), seguito da Cremona e Bergamo, spiega
Paltrinieri all'ANSA.
Il menù è spesso ricco di errori: gli abbinamenti sbagliati
nel piatto (come legumi e carne), la frutta data solo a fine
pasto quando il bambino, sazio, difficilmente la mangia; e
ancora, farine non integrali, pesce impanato (la panatura
abbassa la qualità del prodotto, il bastoncino è cibo
industriale e contiene spesso pesce ricomposto).
Il corollario di tanti errori, spiega, sono gli sprechi: un
terzo del pasto viene buttato, ovvero circa 120 grammi a pasto
che moltiplicati per 380 milioni di pasti l'anno è una quantità
enorme.
"Attraverso la nostra indagine abbiamo mappato la realtà
delle mense scolastiche - spiega - e trovato menu completamente
squlibrati, con eccessiva proposta di carni e salumi,
sovrabbondanza di proteine, pochi cereali integrali, poca
varietà di verdure, pochi legumi e biologico. La mensa di
qualità privilegia la cucina interna e la competenza dei cuochi
- continua - ha uno stretto rapporto con il territorio da cui
attinge risorse (promuovendo il biologico locale)". Il menu di
qualità non prevede dolci, soprattutto le monoporzioni (ad es. i
budini), fonte di zuccheri e di plastica, conclude; il menù
vincente offre la frutta a merenda, un alimento più sano che
consente al bambino di arrivare al momento del pasto con
appetito, riducendo così gli avanzi di cibo in mensa.