Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Psichiatra, ora angoscia minaccia per bimbi salvati a Hotel Rigopiano

Intervento immediato per aiutarli a capire e razionalizzare

Redazione ANSA ROMA

(di Manuela Correra) Angoscia e paura pervasive e costanti ed il ripetersi ossessivo del ricordo di quanto accaduto. Sono questi i 'mostri' che i sopravvissuti alla tragedia dell'Hotel Rigopiano, ma soprattutto i bambini salvati, si troveranno a dover affrontare nelle prossime ore e giorni. Una condizione simile ad una 'bomba' che rischia di esplodere e per disinnescare la quale è necessario un intervento psicologico immediato. Ad indicare l'urgenza di un sostegno psicologico è Stefano Vicari, responsabile dell'Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. "E' chiaro che il modo in cui i piccoli reagiranno a quanto accaduto è legato anche alle risorse individuali, tuttavia - spiega Vicari - è molto probabile che il ricordo dell'evento durerà a lungo e che i bambini tenderanno a rivivere nel ricordo l'esperienza traumatica in modo ripetuto ed angoscioso, con forti manifestazioni d'ansia". E', afferma l'esperto, la cosiddetta sindrome post-traumatica da stress: "L'aver sperimentato una condizione tragica e vicina alla morte determina uno stato di angoscia costante e ciò nei bambini può portare anche ad una riduzione della capacità di relazionarsi con gli altri e ad un atteggiamento di chiusura in se stessi".
    Per questo, avverte, "è fondamentale che i piccoli ricevano un immediato sostegno psicologico da parte di esperti, il cui compito in queste ore sarà quello di aiutarli a dare una lettura ed interpretare quanto successo. I bambini, infatti, potrebbero ad esempio 'colpevolizzarsi', soprattutto nel caso che loro congiunti siano invece tra le vittime della valanga che ha travolto l'Hotel". Il primo intervento sarà quindi quello di "aiutare i bambini a razionalizzare l'evento che, altrimenti, resterebbe un fatto oscuro e una continua fonte di paura". Poi, chiarisce, "sarà necessaria un'osservazione di questi bambini sul lungo termine, e nel caso di disturbi psicopatologici più gravi si adotteranno terapie mirate". Ma le conseguenze del trauma riguarderanno ovviamente anche gli adulti sopravvissuti: "I superstiti - rileva Paola Vinciguerra, presidente dell'Associazione europea disturbi da attacco di panico (Eurodap) - presenteranno sintomi tipici da post trauma come stato confusionale, flashback continui, tachicardia, pensieri ossessivi, sensazione di minaccia continua con gravi alterazioni dello stato emotivo". Ma una terapia di contrasto è possibile: "E' opportuno intervenire, ad esempio, con la tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) riconosciuta dal 2013 dall'Organizzazione mondiale della Sanità come metodo elettivo nella risoluzione dei disturbi post traumatici da stress. Tale metodo - spiega Vinciguerra - aiuta il cervello a 'dimenticare' l'esperienza vissuta attraverso un processo di desensibilizzazione". Durante le oltre 40 ore in cui i sopravvissuti sono rimasti 'sepolti' dalla neve, infatti, "il loro cervello avrà attuato una forma di difesa attraverso la dissociazione rispetto a quello che stava avvenendo, e ciò per permettere la sopravvivenza. Ma appena messi in salvo - conclude - tutto il vissuto 'avvilupperà' inevitabilmente le persone salvate, ed è dunque fondamentale intervenire al più presto".
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA