(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Arriva una doccia fredda sul
remdesivir, uno dei due farmaci contro il Covid-19 che era
riuscito ad ottenere una autorizzazione da parte delle agenzie
regolatorie e l'unico che finora sembrava dare qualche
vantaggio, al punto che anche in Ue ne erano già state ordinate
centinaia di migliaia di dosi. Secondo lo studio Solidarity
promosso dall'Oms, che ha analizzato questa e altre terapie nate
per altri usi ma testate contro il coronavirus, il farmaco non
ha nessun effetto su mortalità o durata del ricovero dei
pazienti gravi.
"I risultati ad interim del Solidarity Therapeutics Trial,
coordinato dall'Oms, - scrive l'Organizzazione in un comunicato
- indicano che il remdesivir, l'idrossiclorochina, la
combinazione lopinavir/ritonavir (usata contro l'Hiv) e i regimi
a base di interferone sembrano avere un piccolo o inesistente
effetto sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero
del Covid-19 tra i pazienti ricoverati". Lo studio è stato
condotto in 405 ospedali in 30 paesi su 11266 adulti, di cui
2750 hanno ricevuto il remdesivir, mentre 4088 hanno avuto il
placebo. "Il test - si legge nel comunicato - ha investigato gli
effetti di questi trattamenti sulla mortalità complessiva,
sull'inizio dell'intubazione e sulla durata del ricovero. Altri
utilizzi delle terapie saranno esaminati in sperimentazioni
diverse".
Il remdesivir era stato approvato dall'Ema lo scorso giugno,
soprattutto sulla base di uno studio condotto dal Nih
statunitense secondo cui nei pazienti gravi il ricovero medio
veniva ridotto da 15 a 11 giorni. E' l'unico farmaco approvato
dall'autorità fino a questo momento insieme al desametasone, e
recentemente è stato usato, insieme a degli anticorpi ancora in
sperimentazione, anche per il presidente Usa Donald Trump, che
ne è divenuto un estimatore. La Ue pochi giorni fa ha siglato un
accordo con Gilead per circa 500mila dosi in sei mesi,
impegnando secondo alcune fonti 1,2 miliardi di euro. L'azienda,
riferisce il Financial Times, non è d'accordo con le conclusioni
dell'Oms. "I dati appaiono in contraddizioni con evidenze più
robuste che vengono da diversi studi - ha commentato Gilead al
quoridiano -, che invece hanno validato i benefici clinici".
Non è stupito invece il farmacologo Silvio Garattini. "Anche
gli studi che l'Fda e l'Ema hanno preso in considerazione per
l'approvazione parlavano di una riduzione di pochi giorni dei
tempi di ricovero come massimo beneficio, non facevano pensare a
un grande farmaco capace di risolvere la situazione - spiega
Garattini -. L'esito degli studi coordinati dall'Oms conferma
invece che è solo la ricerca che può dirci se una terapia
funziona o no, e questo richiede tempo, ma non ci si può fermare
alle impressioni". (ANSA).