Sarà inaugurata il 23 ottobre
nella Biblioteca comunale di "Villa Trissino", a Cornedo
Vicentino, la mostra sarà aperta fino al 29 no-vembre 'Nessuno
si salva da solo' , una mostra fpotografica fatta negli ospedali
vicentini durante l'emergenza Covid19.: "Una profonda
testimonianza di ciò che è accaduto nei reparti Covid e del
lavoro degli eroi silenziosi - ha detto l'assessore alla Cultura
di Cornedo Vicendino, Giovanni Ambrosini. Il titolo rimarca il
ruolo di queste figure professionali fondamentali non solo nei
momenti critici ma anche nella vita ordinaria. Questa
esposizione è anche una nostra presa di posizione contro chi
nega quello che è successo e la pericolosità del virus". "E'
importante vedere - ha aggiunto il sindaco, Francesco Lanaro -
quello che è successo perché insieme, conoscendo ciò che è
accaduto e sta accadendo, possiamo affrontare e superare questi
momenti"
Saranno esposti gli scatti del fotograto berico Mauro Pozzer,
che nel periodo drammatico del lockdown di primavera, ha
visitato tutti gli ospedali dell'Ulss 8 Berica (Vi-cenza,
Montecchio Maggiore, Valdagno, Arzignano, Lonigo e Noventa
Vicentina). Un viaggio fra coloro che sono stati spesso definiti
'angeli' o 'eroi' e che tuttora sono in prima linea negli
ospedali. Un viaggio fra i malati che hanno lottato contro la
morte, a volte vincendo, a volte, purtroppo no. "Nella mostra -
ha spiegato Pozzer - intendo valorizzare il personale
ospedaliero, raccontando il loro lavoro, le sofferenze e le
gioie di chi dedica la vita al prossimo. Sono uscito anche
insieme alle ambulanze e osservato come si svolgeva la ri-cerca
domiciliare". Un reportage durato circa due settimane e un
lavoro molto impegnativo a livello psicologico. "Sono rimasto
pietrificato - ha aggiunto - quando ho avuto accesso al
sotterraneo delle malattie infettive, in uno sgabuzzino sono
stati raccolti i sacchetti contenenti gli effetti personali dei
deceduti, materiale che purtroppo non potrà essere restituito ai
parenti perché potenzialmente infettivo e destinato
all'inceneritore. In quei momenti mi sono reso conto che anche
il più insignificante oggetto appartenuto alla persona deceduta
poteva avere un valore immenso per i suoi familiari che non
hanno potuto accudire e nemmeno stare vicino negli ultimi
istanti al proprio caro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA