"Con la disponibilità data dal
sindaco e
dall'Amministrazione comunale ad ospitare in questa struttura un
reparto dedicato ai pazienti Covid positivi, la città di Gemona
e
la sua comunità ancora una volta hanno dimostrato di non
dimenticare la solidarietà e l'aiuto avuto in passato in momenti
di grande difficoltà". Con queste parole il vicegovernatore del
Friuli Venezia Giulia
con delega alla Salute Riccardo Riccardi ha ringraziato il
personale sanitario e gli amministratori locali che in questi
giorni hanno lavorato alacremente per riconvertire un piano del
nosocomio locale, all'interno del quale da stamattina vengono
ricoverati i pazienti che necessitano di cure in quanto affetti
da coronavirus.
Alla presenza del sindaco Roberto Revelant, del direttore
generale dell'Asufc Massimo Braganti, il vicegovernatore ha
voluto ricordare la sensibilità con la quale l'amministrazione
locale "ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, mettendosi a
disposizione per dare il proprio contributo e supportare
l'azienda sanitaria nel fronteggiare l'emergenza sanitaria che
sta investendo anche la nostra regione".
"Le curve del contagio che stiamo affrontando in questo momento
-
ha proseguito Riccardi - richiedono la necessità di avere a
disposizione strutture in cui ospitare pazienti postivi che
necessitano di cure a bassa e media intensità. Riconvertire
strutture sanitarie come abbiamo fatto in questo momento a
Gemona
ci consente di fronteggiare efficacemente l'emergenza in atto.
Superata la difficoltà e quando ci lasceremo alle spalle la
pandemia in corso, potremo riprendere in mano la riforma varata
a
fine dicembre del 2019 e interrottasi a causa del coronavirus
iniziato a gennaio 2020. In questo senso, l'ospedale di Gemona
vedrà riconosciuta la funzione che le era stata assegnata nella
norma, con una importante funzione nella riabilitazione
regionale".
Il reparto Covid di Gemona è stato allestito al terzo piano del
presidio e conta 34 posti letto in 16 stanze di degenza. I
lavori
sono stati avviati il 30 ottobre e si sono conclusi il 7
novembre
per consentire l'apertura odierna. La riconversione ha visto la
messa in atto degli interventi per adeguare il reparto delle
necessarie dotazioni impiantistiche (elettriche, idrauliche, gas
medicali, ecc.), nonché la suddivisione dei percorsi in tutto il
presidio, compresa la realizzazione di un nuovo punto di accesso
per le ambulanze.
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