"Io non sono preoccupato soltanto per
la terza ondata che è in corso, ma inizio a temere per la quarta
che potrebbe arrivare il prossimo inverno". Il fisico Giorgio
Parisi, presidente dell'Accademia dei Lincei, intervistato dal
'Corriere della Sera', mette in guardia dalla futura minaccia.
L'ondata in corso, osserva, "ha caratteristiche diverse: le
varianti". "La mutazione inglese per esempio ha una contagiosità
superiore del 50% e una letalità del 30%. Mantenendo le misure
costanti i casi raddoppierebbero in poco meno di due settimane".
Secondo Parisi servono più dati: "Bisogna capire anche che
cosa succede nelle scuole", "mi piacerebbe sapere quanti sono i
casi negli istituti e soprattutto i doppi casi nelle singole
classi per capire la trasmissibilità. Ci sono ancora cose che
non sappiamo". La terza ondata si poteva evitare? "Se avessimo
monitorato meglio la diffusione della variante inglese un mese
fa si poteva intervenire un mese prima", risponde. E avverte:
"Se dovessero spuntare nuove varianti che sfuggono ai vaccini
attuali è necessaria una campagna vaccinale di richiamo a
dicembre-gennaio. Ma bisogna pensarla ora".
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