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Nessun segno di tecnologia aliena in 10 milioni di stelle

Nessun segno di tecnologia aliena in 10 milioni di stelle

Solo un piccolo 'assaggio' della Via Lattea, la ricerca continua

09 settembre 2020, 11:09

Redazione ANSA

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Le antenne del Murchison Widefield Array nel deserto australiano (fonte: MWA Project/Curtin University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le antenne del Murchison Widefield Array nel deserto australiano (fonte: MWA Project/Curtin University) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le antenne del Murchison Widefield Array nel deserto australiano (fonte: MWA Project/Curtin University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessuna traccia di tecnologia aliena tra gli oltre 10 milioni di stelle che popolano la regione del cielo meridionale occupata dalla costellazione della Vela: lo si evince dalle rilevazioni di segnali radio a bassa frequenza fatte col telescopio Mwa (Murchison Widefield Array) dagli astronomi della Curtin University di Perth, in Australia. I risultati sono descritti su Publications of the Astronomical Society of Australia, in uno studio che è il più grande e approfondito condotto finora sulla ricerca di intelligenza aliena e che, a dispetto delle apparenze, non scoraggia affatto gli appassionati di Et, anzi.

"Sebbene lo studio sia molto ampio - spiega l'astronomo Steven Tingay - la porzione di spazio che abbiamo esaminato equivale a cercare qualcosa negli oceani terrestri guardando solo un volume d'acqua pari a quello di una piscina da giardino". Dieci milioni di stelle sono infatti un piccolo assaggio, se si considera che nella Via Lattea potrebbero essercene dai 100 ai 400 miliardi.

Resta poi da capire se si stiano cercando davvero i segnali giusti. Non sapendo che tipo di tecnologia potrebbe sviluppare una civiltà aliena, siamo costretti a basarci su quello che conosciamo della nostra. Con il telescopio Mwa (puntato inizialmente per studiare i resti di una supernova nella costellazione della Vela) si sono cercati segnali radio a bassa frequenza, simili a quelli della radio Fm che spesso sbucano dalla ionosfera terrestre fino a essere captati dalle sonde spaziali.

Nulla esclude, però, che la radiazione elettromagnetica emessa da un'eventuale civiltà aliena possa essere diversa, oppure troppo lontana o troppo debole per essere intercettata. “Dato che non possiamo sapere come un'eventuale civiltà aliena possa usare la tecnologia – conclude Tingay – dobbiamo continuare a cercare usando strategie diversificate”.

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