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Consumo glutammato di sodio cresce nel mondo

Insaporitore trainato da boom economie Asia, Brasile e Nigeria

Redazione ANSA HOUSTON

HOUSTON - E' in crescita la domanda mondiale di glutammato di sodio, in particolare in Asia, a causa di significativi cambiamenti economici e culturali in diversi Paesi. Lo rivela un nuovo studio dell'IHS, società internazionale di ricerche e analisi al servizio delle aziende.

Secondo il "Manuale dell'economia chimica - Rapporto sul glutammato di sodio" dell'IHS, nel 2014 la domanda mondiale di questa sostanza era stimata in più di 3 milioni di tonnellate, per una valore totale di 4,5 miliardi di dollari. L'Asia era responsabile per circa l'88% del consumo mondiale di glutammato di sodio nel 2014, con la Cina che contava per il 55% del consumo e per il 65% della produzione. Come maggior produttore mondiale, la Cina è anche il maggior esportatore, fornendo circa il 44% delle esportazioni globali.

Dal 2014 al 2019, l'IHS prevede che la domanda mondiale di glutammato aumenterà di circa il 4% annualmente, fino a circa 3,9 milioni di tonnellate. Il prodotto è maturo e la sua crescita non sarà fortissima. L'aumento più significativo nella domanda sarà in Thailandia, Indonesia, Vietnam e Cina, seguite da Brasile e Nigeria. Il glutammato di sodio si trova naturalmente in cibi come i pomodori, i formaggi, i tartufi e la soia. Nella produzione industriale è ottenuto dalla fermentazione dello zucchero o dell'amido di materie prime come mais, barbabietola da zucchero, canna da zucchero e manioca. Il glutammato è largamente usato dalle aziende alimentari per cibi pronti, snack, zuppe in scatola, spaghetti istantanei, condimenti, miscele per condimento, oltre che da ristoranti e ditte di catering.

In passato la sostanza è stata accusata di provocare emicrania, asma e allergie. Studi successivi hanno escluso la correlazione col mal di testa e l'asma: l'Oms non ha neppure indicato una dose giornaliera accettata, segno che considera il glutammato sicuro. Alcuni produttori e distributori tuttavia hanno tolto la sostanza dai loro prodotti, ritenendolo un additivo non necessario e potenzialmente allergenico.

"Mentre molti paesi occidentali hanno opinioni controverse sul glutammato, e c'è stato un notevole dibattito sul suo uso, per molti consumatori, specialmente nei paesi industrializzati, questa sostanza è considerata un lusso affidabile - spiega Marifaith Hackett di IHS -. Il glutammato è un ingrediente base in molte cucine asiatiche, ma il suo uso è aumentato significativamente in Cina e in paesi come il Brasile e la Nigeria, dove i redditi sono in crescita e sempre più donne lavorano".

"Questi fattori, così come il miglioramento dei livelli di benessere e l'ampliamento della classe media, portano ad un aumento del consumo di questa sostanza - prosegue Hackett -.

Stili di vita più frenetici, aumento dell'urbanizzazione e cambi nei modelli alimentari portano a una maggiore domanda di cibi pronti, snack e condimenti". (ANSA).

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