"Servono azioni concrete, investimenti nazionali e europei in infrastrutture, logistiche e digitali - ha detto Giansanti - come anche progetti per rivitalizzare i fabbricati agricoli che non hanno più un uso rurale mettendoli al servizio della comunità. Si tratta di una grande opportunità che, se opportunamente sfruttata - ha precisato - porterà allo sviluppo del turismo e al rilancio delle aree con vantaggi economici per agricoltori, commercianti, ristoratori, artigiani".
Confagricoltura da tempo si è mossa in questa direzione, stipulando accordi con l'Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani per la valorizzazione e la riorganizzazione delle aree interne, come anche con l'Associazione Dimore Storiche italiane per salvaguardare il patrimonio culturale privato del Paese. Non ultimo il programma 'Spighe Verdi' realizzato in collaborazione con Fee Italia, Foundation for Environmental Education, che premia i comuni più virtuosi dal punto di vista della sostenibilità e, più in generale, promuovendo l'agricoltura sociale che spesso porta un contributo concreto alla collettività proprio nelle aree più svantaggiate.
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