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Agricoltura, per rilancio più tecnologia e redditività

Agricoltura, per rilancio più tecnologia e redditività

Le proposte in un convegno a Lignano Sabbiadoro

18 agosto 2016, 18:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Puntare su colture ad alta redditività, anche di nicchia.

Sfruttare le nuove tecnologie e preparasi a una gestione economica attenta, curando in particolar modo il rapporto con le banche. Creare un forte accordo fra agricoltori, università e istituti di credito e sviluppare reti di imprese. Da questi ingredienti può uscire una ricetta per rilanciare l'agricoltura del Friuli Venezia Giulia e dell'Italia e di questo si è parlato durante il primo incontro della sesta edizione di "Economia sotto l'ombrellone" a Lignano Sabbiadoro. Fra i relatori Carlo Antonio Feruglio, consigliere della Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia, il professor Alessandro Peressotti del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine e l'imprenditore Marco Tam, presidente di Greenway Group.

''Il sistema delle Bcc del Friuli Venezia Giulia dal 2010 al 2015, nonostante la crisi, ha aumentato i suoi impieghi a favore di aziende del settore agricolo di 54 milioni di euro passando da 336 a 390 milioni di euro (+26,5%), con un aumento di circa il 4-5% all'anno'', ha spiegato Carlo Antonio Feruglio. ''La crescita degli impieghi - ha detto ancora - dimostra che l'agricoltura è un settore con prospettive interessanti e al quale le banche guardano con attenzione anche per il basso livello di sofferenze (5,2%). Quello che conta, però è che le aziende sappiano presentarsi alle banche con idee innovative, business plan ben fatti e bilanci ben scritti''.

Sui cambiamenti in atto nel mondo agricolo si è incentrato l'intervento del professor Peressotti: ''Oggi il 90% circa delle aziende agricole del Fvg ragionano con logiche 'industriali' e cercano quindi la strada per ottimizzare il reddito, l'8% sono, invece, aziende di piccole dimensioni che puntano sul bio e sulla sostenibilità, vendono direttamente i propri prodotti e hanno l'interesse non solo a produrre, ma a riappropriarsi del territorio. Il 2%, infine, pratica un nuovo tipo di agricoltura, ancora poco conosciuto, che si sta sviluppando nelle città grazie agli orti urbani o alle coltivazioni sui terrazzi che è fatta da persone che desiderano produrre quello che consumano''.

Un ulteriore problema del mondo agricolo segnalato da Peressotti è la scarsa propensione degli studenti di agraria a fare l'imprenditore: ''Una bassa percentuale degli studenti dei corsi di agraria - ha sostenuto il professore del Disa di Udine -aspira a diventare imprenditore agricolo in prima persona, meno rispetto ad altri Paesi come Usa, Gran Bretagna e Germania. La gran parte punta a un lavoro dipendente. Va anche detto - ha concluso - che non di rado i ragazzi che si formano nelle nostre università finiscono per andare all'estero perché trovano condizioni di lavoro più interessanti e remunerative».

Marco Tam, titolare del gruppo Greenway che possiede due impianti di produzione di Biogas a Bertiolo e San Daniele del Friuli, nonché titolare di un'azienda agricola estensiva, ha sottolineato i grandi cambiamenti tecnologici in atto nell'agricoltura. «Droni che sorvegliano le colture, controllo dei campi da remoto, macchine robot che potranno sostituire almeno in parte i trattori a guida umana e molte altre novità - ha spiegato -aiuteranno sia l'agricoltura tradizionale ed estensiva, sia quella di nicchia sia quella biologica.

Diminuisce e diventa molto più preciso l'uso sia dei concimi, sia dei mezzi naturali di contrasto alle malattie e ai parassiti delle piante''.

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