La chiusura e lo stop alla produzione
e alla vendita delle pasticcerie artigianali, anche attraverso
la modalità di asporto, comporterà, per il 70% delle 24 mila
imprese di settore con 74 mila addetti perdite pari a 652
milioni di euro. A rilevarlo è Confartigianato sulla base di
un'interpretazione governativa del Dpcm 11 marzo 2020 in materia
di contenimento dell'emergenza coronavirus. La Confederazione
italiana dell'artigianato e della micro e piccola impresa
sottolinea in particolare una "assurda discriminazione rispetto
ai negozi e alla grande distribuzione ai quali è invece permessa
la commercializzazione di prodotti dolciari" e ha sollecitato il
ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli a
intervenire per fare chiarezza nelle interpretazioni
governative, stabilendo omogeneità di applicazione delle norme
in tutto il territorio ed evitare "incomprensibili disparità di
trattamento tra attività con Codici Ateco diversi ma produzioni
simili". "Siamo i primi - afferma il presidente di
Confartigianato Alimentazione Massimo Rivoltini - a rispettare
le regole per difendere la salute dei cittadini. Ma non
accettiamo un'interpretazione della norma che si traduce in una
palese ed assurda penalizzazione delle nostre produzioni a
vantaggio di altre tipologie di prodotti di pasticceria. Così si
colpiscono le nostre aziende e si nega libertà di scelta ai
consumatori"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA