ROMA - Dalle alghe marine all'ortica, dai licheni ai funghi, il cibo ora piace selvatico. Ma per metterlo sul piatto, a casa come nella ristorazione di tendenza, occorre "conoscere, raccogliere e consumare" wild food ed erbe spontanee commestibili. Il libro "Imparare l'arte del foraging" (Giunti Editore, 384 pagine, 29 euro) di Valeria Margherita Mosca, una delle più autorevoli forager a livello mondiale, fondatrice di wood*ing wild food lab, guida escursionistica ambientale, chef, apre al mondo della raccolta del cibo spontaneo, con utili consigli e un originale ricettario. Un mondo che è il futuro, e insieme sostenibilità, bellezza, avventura e che invita a riconnettersi con la natura nel modo più semplice: cibandosi di ciò che offre. Le schede di oltre 150 specie di erbe, fiori, arbusti, alberi, frutti, funghi, ma anche licheni, alghe e molluschi - comuni nel nostro habitat o imprevedibili e misteriose - si alternano a suggerimenti per esplorare gli ambienti più diversi, istruzioni su come muoversi nei vari habitat indicazioni su come cucinare questi ingredienti talvolta imprevedibili e bizzarri.
A corredare i testi le magnifiche immagini realizzate da Richard Felderer, fotografo di food e autore di reportage per National Geographic. L'autrice, dopo la laurea in Conservazione dei beni culturali, ha scelto di dedicarsi alla natura e alla cucina dei vegetali selvatici studiando le tecniche tradizionali e sperimentandone di innovative. Nel 2010 ha fondato wood*ing wild food lab (https://wood-ing.org/), laboratorio di ricerca sui temi dell'alimentazione sostenibile e dell'utilizzo del cibo selvatico per la nutrizione umana, che dirige.