Un lavoro congiunto per arginare i danni potenzialmente enormi che l'invasione delle cimici asiatiche nel Nord Italia promette per i raccolti della prossima stagione. E' quanto chiede, in una nota, Agrofarma (Associazione nazionale imprese agrofarmaci) nel sottolineare che la vera pericolosità della diffusione di questo parassita potrà rivelarsi pienamente con la ripresa vegetativa a primavera.
L'Halyomorpha halys è un insetto infestante altamente polifago che può causare danni estesi alla frutticoltura (melo, pero, ciliegio, pesco, susino, mandorlo, nespolo, sorbo, albicocco), all'orticoltura (colpisce in particolar modo i legumi, in primis la soia, ma anche fagiolini, pomodori e peperoni) e persino al alcuni cereali quali mais e frumento.
Dal 2012 a oggi, in assenza di antagonisti naturali, la cimice asiatica è arrivata a diffondersi e stanziarsi in tutto il Nord Italia, e questo autunno particolarmente caldo ha portato ad una moltiplicazione senza precedenti del numero dei suoi individui.
Questo significa verosimilmente che la popolazione sopravvissuta all'inverno e pronta a riattivarsi a primavera sarà notevolmente più nutrita e diffusa che negli anni precedenti. Considerato che un efficace contenimento dell'infestazione non potrà essere ottenuto solamente tramite l'azione di uccelli insettivori e di trappole a feromoni, Agrofarma ribadisce la necessità dell'applicazione di trattamenti insetticidi per il controllo di questo parassita. In vista della bella stagione, attendendo i risultati degli studi specifici sul tema e sperando comunque nell'arrivo di un inverno rigido, servirà un notevole impegno congiunto fra industria, istituzioni e operatori agricoli per mettere a punto una strategia sostenibile ed efficace per tutelare la produzione agricola e far fronte alla minaccia costituita dall'Halyomorpha halys.(ANSA).