"La deflazione taglia i consumi a
tavola con il 2016 che si chiude con il segno meno per la spesa
alimentare domestica delle famiglie ma anche un drammatico
crollo del 5,2% dei prezzi riconosciuti agli agricoltori con
effetti devastanti per le campagne". Così Coldiretti analizzando
i dati Istat sull'andamento dei prezzi. Il risultato -
sottolinea la Coldiretti - è una riduzione degli acquisti di
cibo e bevande dell'1% rispetto al 2015, frutto di dinamiche
eterogenee tra i diversi comparti, tra cui si segnalano cali,
anche di una certa intensità, per le carni (-6%), i salumi (-5%)
il latte e derivati (-4%) e oli e grassi e vegetali (-2%), solo
in parte compensati da un incremento degli acquisti di prodotti
ittici (+3%) e della frutta (+2%)". "Gli agricoltori nel 2016 -
continua la Coldiretti - hanno dovuto vendere più di tre litri
di latte per bersi un caffè o quindici chili di grano per
comprarsene uno di pane, ma la situazione non è migliore per le
uova, la carne o per alcuni prodotti orticoli".
"Nonostante il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli in
campagna, sugli scaffali i prezzi dei beni alimentari - aggiunge
Coldiretti - sono aumentati dello 0,2% nel 2016 anche per
effetto delle speculazioni e delle distorsioni di filiera nel
passaggio dal campo alla tavola".
"Ad incidere - conclude la Coldiretti - è anche il flusso
delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla
produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy
per la mancanza di indicazione chiara sull'origine in etichetta
per tutti i prodotti, anche se per il 2017 sono in arrivo
importanti novità per il latte, i formaggi e la pasta Made in
Italy".
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