- ROMA - Rincari a due cifre per un'ampia gamma di ortaggi,
con il record del 50% per i finocchi ma il problema ora è che
l'offerta inizia a scarseggiare, anche per quanto riguarda i
prodotti che vengono dall'estero. A lanciare l'allarme è l'Ismea
in un'Italia spaccata in due, con il Centro-Sud isolato dal
maltempo e dalle forti nevicate di questi giorni; un'emergenza
amplificata dagli ultimi eventi sismici.
L'aumento medio dei prezzi registrati nella scorsa settimana
dall'Istituto riguarda, in particolare, cavolfiori con +29% e
lattughe del 33%, come anche le produzioni di serra; si
registrano incrementi del 36% per le zucchine, del 17% per i
pomodori e del 20% per i peperoni e del 13% per le melanzane.
La tendenza all'aumento, sulla base delle prime indicazioni
raccolte, sta proseguendo anche in questi giorni, in un contesto
caratterizzato da una forte carenza d'offerta e da un crollo
degli arrivi dall'estero, soprattutto dalla Spagna, dove gli
eventi climatici, in particolare le basse temperature, hanno
causato ingenti danni alle coltivazioni. I contributi del Nord
Africa, prevalentemente del Marocco, non sono invece sufficienti
a compensare gli attuali squilibri del mercato.
A Vittoria, in Sicilia, area specializzata negli ortaggi in
coltura protetta, il freddo di questi giorni ha ridimensionato
l'offerta limitando di conseguenza le forniture verso i mercati
del Nord Italia. Al Sud la situazione inizia intanto a
preoccupare anche i frutticoltori. A temere le ripercussioni del
clima sono soprattutto gli agricoltori pugliesi, dove le basse
temperature potrebbero, in prospettiva, condizionare in misura
significativa le rese produttive.
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