"Ancora una volta la Commissione
dimostra una ottusa miopia, trincerandosi dietro rigidi
tecnicismi. Come è possibile che di fronte a violazioni palesi e
riconosciute dei diritti umani, sia dalla Commissione stessa che
dall'Onu, la Commissione voglia per la Cambogia prendere una
decisione monca escludendo il riso dall'elenco dei prodotti che
non godranno più dell'esenzione tariffaria? E per una forte
presa di posizione nei confronti del Myanmar quanto dovremo
ancora attendere?". Lo afferma in una nota il presidente
dell'Ente Nazionale Risi Paolo Carrà dopo che la Commissione
europea con un atto delegato proposto nei giorni scorsi a
Bruxelles si appresta ora a revocare le concessioni Eba ad
alcuni prodotti. La Commissione, precisa l'Ente nazionale risi,
ha stilato un elenco di prodotti che dovranno pagare i dazi per
il loro ingresso nell'Ue introducendo nello stesso abiti a basso
valore aggiunto, zucchero, scarpe, prodotti da viaggio e non
includendo il riso perché allo stesso è già applicata la
clausola di salvaguardia. L'atto delegato potrebbe essere
adottato collegialmente dalla Commissione il 12 febbraio 2020 e,
dopo l'ottenimento dei pareri da parte del Parlamento europeo e
del Consiglio che dovrebbero esprimersi entro il prossimo aprile
2020, l'atto stesso dovrebbe essere applicato dal mese di agosto
2020.
"L'assurda decisone della Commissione è - conclude Carrà - priva
di giustificazioni, dovendo considerare che la clausola di
salvaguardia per il riso lavorato Indica sarà applicata sino al
18/01/2022 e che pende dinnanzi al Tribunale dell'Ue un ricorso
proposto dalle autorità Cambogiane per annullare il regolamento
che ha istituito la clausola stessa. L'inclusione del riso nel
provvedimento di revoca temporanea delle concessioni Eba alla
Cambogia, che è già stato oggetto di critiche e prese di
posizione da parte della Ministra Bellanova, avrebbe potuto
rappresentare una opportunità per il settore per arginare le
importazioni di riso da questo paese che, nonostante la
riduzione dei flussi nell'ultimo anno di commercializzazione,
rimane il primo fornitore di riso lavorato all'Unione
europea".
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