E' il risultato di un vero e proprio rinascimento campano, la cooperativa sociale "Al di là dei sogni", concreta realtà di agricoltura sociale nell'ex masseria del camorrista Antonio Moccia, mandante dell'omicidio dell'imprenditore Alberto Varone che aveva rifiutato di cedere al ricatto mafioso, riuscendo prima di morire a denunciare i nomi dei suoi killer. Diciassette ettari dove a farla da padrone sono integrazione e sostegno con laboratori didattici, agricoltura bio, mettendo al centro persone provenienti da situazioni svantaggiate o affette da disagio psichico. Tutto questo grazie al progetto "budget di salute" nato dalla legge 180 di Franco Basaglia, che prevede la fuoriuscita dal percorso assistenzialistico del Sistema Sanitario Nazionale di queste persone inserendole nel mondo del lavoro. La Regione Campania, tra le prime in Italia ad aver legiferato per attuare questo progetto, ha creato un welfare territoriale innovativo attraverso il riuso di beni sequestrati alla malavita organizzata e la riconversione a un'economia sana, favorendo al contempo il risparmio di denaro pubblico. Nella cooperativa si viene inseriti in un graduale percorso di autonomia, svolgendo attività che vanno dalla fattoria didattica, al turismo responsabile fino alla trasformazione di tanti prodotti, dai sottaceti alle marmellate alle passate di pomodoro. "E' un esperimento felice 'Al di là dei sogni'", racconta la presidente Ases Cinzia Pagni, la Ong di Cia - Agricoltori italiani impegnata da anni in queste attività, "espressione di un territorio che si arricchisce di preziose iniziative di microeconomia e sviluppo locale, valorizzando il senso di comunità perduta. Un esempio di come si possa ripartire dall'agricoltura per proporre un modello di sviluppo alternativo alla logica del sopruso e del ricatto".
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Cia