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Vino: Aicig, su Dop battaglia continua in Ue, difesa vitigni

Vino: Aicig, su Dop battaglia continua in Ue, difesa vitigni

Liberatore, restiamo vigili, denominazioni sono strategiche

FIRENZE, 08 febbraio 2016, 18:49

Redazione ANSA

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Vino: Aicig, su Dop battaglia continua in Ue, difesa vitigni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vino: Aicig, su Dop battaglia continua in Ue, difesa vitigni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Vino: Aicig, su Dop battaglia continua in Ue, difesa vitigni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sulle denominazioni di origine protetta con "l'Unione europea è una lotta continua, anche perché ormai a livello comunitario si cerca di cambiare i regolamenti spacchettandoli, lasciando alla Commissione dei compiti che non sono più soltanto i suoi, visto che dopo l'accordo di Lisbona il Parlamento Ue ha valenza e potere". Lo ha detto il presidente del consorzio del vino Chianti Classico e dell'Associazione italiana consorzi indicazione geografica (Aicig), Giuseppe Liberatore, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul confronto con l'Ue sulle denominazioni di origine (Dop e Igp) e sulla liberalizzazione di quelle dei vini che prendono il nome dal vitigno come Lambrusco, Vermentino, o in parte il Sangiovese.

"Noi, però, restiamo vigili e facciamo le nostre battaglie - ha aggiunto -. Non ultima quella contro l'uso di alcuni vitigni che per noi sono strategici o fanno parte del nome della denominazione: pensate ad esempio al Lambrusco di Sorbara".

Secondo Liberatore, infatti, "le denominazioni di origine continuano ad essere assolutamente fondamentali per i prodotti con ancoraggio territoriale". Per il Chianti Classico e la Toscana, ha osservato, "questo è quasi impossibile. In Europa siamo arrivati ad un certo tipo di protezione reciproca e siamo abbastanza convinti che il sistema regga". Il "vero problema", ha concluso, sono i Paesi fuori dai confini Ue, i cosiddetti "paesi terzi, dove abbiamo grossi problemi di riconoscimento" delle denominazioni e dei marchi.

Per il presidente del consorzio del vino Chianti, Giovanni Busi, a preoccupare è invece il Ttip perché in Usa "la denominazione Chianti può essere tranquillamente prodotta e imbottigliata. Il tutto stando assolutamente nelle regole. Non è una frode e questo porta sicuramente problemi non indifferenti".

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