Dal 'Sapere Liutaio Cremonese'
all''Arte della Falconeria', dall'Opera dei Pupi Siciliani al
Canto a Tenore alla 'Festa del Perdono celestiniano': sono
alcuni degli Elementi riconosciuti in Italia dall'Unesco come
Patrimonio culturale Immateriale dell'umanità, fra i 549
riconosciuti in 127 Paesi. Le Comunità di riferimento per la
prima volta si sono incontrate, anche se solo in collegamento
virtuale, all'Aquila in un workshop promosso dal Mibact per
approfondire la tematica sul patrimonio immateriale. "Una
tematica non semplice da comunicare" osserva Massimo Alesii,
referente della Comunità aquilana per il dossier Unesco e
componente del Comitato organizzatore della 726/a Perdonanza
Celestiniana. Al workshop erano presenti anche le comunità di
elementi in valutazione Unesco per il 2020: l'Arte delle perle
di vetro veneziane e l'Arte musicale dei suonatori di corno da
caccia.
"Il patrimonio immateriale è tutto quello che le popolazioni
producono nel loro quotidiano, un patrimonio vivo che si
aggiorna, si modifica - prosegue Alesii - Con la 'Festa del
Perdono celestiniano' L'Aquila è entrata in una nuova grande
comunità internazionale, molto più estesa, composta da coloro
che sono i praticanti e i portatori di questi valori
immateriali".
Sotto il coordinamento del Mibact e dell'Ufficio Unesco,
Elena Sinibaldi, Focal Point nazionale per l'attuazione e
implementazione della Convenzione Unesco 2003 (Servizio
Unesco-Segretariato Generale-Mibact), ha coordinato "questo
magnifico workshop, nel quale abbiamo ospitato ad esempio la
Falconeria, arte e pratica inventata da Federico II che
raccoglie praticanti in tante regioni e nazioni del mondo -
racconta Alesii - E poi anche i liutai del Distretto della
Liuteria di Cremona, che molto hanno sofferto in questo periodo
per il Covid, un universo di competenza nella costruzione degli
strumenti musicali, non solo artigianale, ma soprattutto esempio
di trasferimento generazionale che dal '500 porta avanti
quest'arte singolare a conduzione familiare". Un incontro che ha
consentito di coinvolgere "tutta la componente attiva della
Comunità abruzzese e aquilana della Perdonanza celestiniana:
oltre all'amministrazione comunale, che ogni anno governa la
gestione del comitato Perdonanza per l'organizzazione della
Festa, anche tutte le Associazioni e i Gruppi che da oltre 40
anni portano avanti quella che chiamiamo 'la Perdonanza
moderna'".
Nel ringraziare il Mibact vale la pena di ribadire, conclude
Alesii, che l'evento "ha dimostrato che la struttura Unesco del
Ministero è nella realtà una struttura aperta, di ascolto,
disponibile a dare sostegno e supporto alle comunità per la
salvaguardia di beni, comportamenti e antiche tradizioni". Un
progetto rivolto al futuro.
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