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Una super biblioteca a Palazzo San Felice

Accordo Quirinale-Mibact, stanziati 20 mln, fine lavori nel 2020

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Trova casa nello splendido palazzo San Felice, in via della Dataria alle pendici del Quirinale dove nascerà un grande polo bibliotecario culturale e creativo, la Biblioteca nazionale di archeologia attualmente ospitata a Palazzo Venezia. Il trasferimento, annunciato lo scorso settembre nell'ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Culturali, è stato reso possibile da una convenzione firmata oggi tra il Quirinale, proprietario del palazzo, e il Mibact.
    Adibito negli ultimi anni ad alloggi per il personale della presidenza della Repubblica, Palazzo San Felice dovrà ora essere ristrutturato e riallestito: i lavori, per i quali sono stati già stanziati 20 milioni di euro e che verranno realizzati in collaborazione con l'Agenzia del Demanio, dovrebbero terminare nel 2020 (l'apertura al pubblico è fissato per il 31 dicembre di quell'anno). Il nuovo polo bibliotecario sarà gestito da una fondazione pubblica istituita dal Mibact. "Un'operazione unica" applaude il ministro Franceschini.
    L'intervento, spiegano dal ministero di via del Collegio Romano, "rientra nel quadro delle iniziative di apertura al pubblico dei beni immobili in dotazione alla Presidenza della Repubblica", così come è già accaduto a Castelporziano, con un tratto del litorale e con le Scuderie del Quirinale, che oggi ospitano grandi mostre. Costruito nel 1860 su commissione di Papa Pio IX, Palazzo San Felice è stato progettato per ospitare personale della corte pontificia. "Uno dei palazzi più belli e prestigiosi di Roma, che il presidente Mattarella ha deciso di aprire alla collettività destinandolo a finalità culturali", commenta ancora Franceschini. La nuova biblioteca sarà gestita dal personale del Mibact che anche adesso se ne occupa a Palazzo Venezia. Si tratta di un fondo enorme, il cui patrimonio, in continua espansione, conta al momento 380.000 volumi, tra i quali incunaboli, cinquecentine e seicentine, oltre 1.600 opere manoscritte e fondi archivistici con oltre 100.000 carte, 3.500 testate periodici, 20.700 tra incisioni disegni e fotografie, 2.000 manifesti teatrali, 66.000 microfiches e 400 cd-rom.
    Un tesoro che, a lavori ultimati, potrà contare su una superficie lorda di 8.800 mq. In tutto cinque piani - di cui uno seminterrato - che ospiteranno una grande sala lettura (1.982 mq), ma anche uffici (1.328 mq), depositi (1.374 mq), locali tecnici (180 mq), zone espositive (275 mq), spazio esterno per eventi (circa 470 mq), accoglienza (191 mq), servizio bar e ristoro (355 mq). L'idea, spiegano ancora dal Collegio Romano, è quella di farne "un'istituzione di alta cultura e specializzazione" che sia nello stesso tempo anche "un centro di incontro per la città e i turisti", un posto capace di "incentivare la lettura e il consumo di cultura", teatro di incontri, corsi, laboratori, con un ufficio dedicato all'organizzazione di mostre ed eventi e anche un bookshop. Il palazzo, che secondo l'accordo firmato stamattina dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti con il ministro della cultura Franceschini e il segretario generale del Mibact Carla Di Francesco, rimane nella dotazione del Quirinale, viene affidato al Mibact per 25 anni.
    (ANSA).
   

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