Safe Beach Space, il sistema
brevettato dall'ingegnere olbiese Gianluca Langiu per tenere le
persone a debita distanza sulle spiagge libere, si fa strada.
L'idea di un nastro e dei picchetti per isolarsi visivamente
sulla spiaggia, rispettando le nuove regole per una tintarella a
prova di Dpcm, è stata indicata anche nel protocollo siglato da
Inail e Issn. Vanno nella stessa direzione anche le linee guida
fissate dalla conferenza Stato-Regioni di ieri.
"Il nostro sistema favorisce l'immediata e visibile
separazione con distanze pari a quelle indicate come
obbligatorie per gli stabilimenti - spiega l'ingegnere - e che i
due testi di accordo suggeriscono anche per le spiagge libere".
Non si tratta di una validazione del brevetto, neanche
informale, elaborato da Mag3, lo studio di progettazione di
Langiu, insieme al Klojaf Studio di Nuoro di Salvatore Piredda,
che ha curato il brand e tutti gli aspetti legati alla
comunicazione, e al Fab Lab Olbia, il centro specializzato nella
stampa in 3D che ha realizzato il prototipo del picchetto che
supporta Safe Beach Space.
"La distanza interpersonale in spiaggia? È un problema
vecchio, ci avevo già pensato e ho la soluzione", aveva spiegato
nei giorni scorsi Langiu all'ANSA per spiegare come mai
disponesse già di un sistema di delimitazione visiva dello
spazio di sicurezza con copyright in 176 Paesi. Quello
immaginato è un sistema pratico, comodo, sicuro e ambientalmente
sostenibile per consentire a ognuno di marcare il proprio spazio
anche in una spiaggia affollata e immergersi in un'oasi da un
metro e mezzo di raggio. Quel chiodo fisso e quelle bozze nel
cassetto gli sono serviti per arrivare prima di tanti e farsi
trovare pronto ora che, complice l'emergenza coronavirus, il
tema del distanziamento interpersonale sui litorali torna di
moda.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA