"Ho un rimpianto: non aver portato
Ayrton Senna alla Ferrari. Lui venne a casa mia a Bologna prima
dell'incidente di Imola e mi disse che voleva correre a tutti i
costi con noi, e liberarsi dalla Williams. Ci accordammo per
sentirci dopo Imola, ma poi accadde quel che accadde. Voleva
venire da noi e sarei stato ben lieto di averlo". Intervenuto
nel corso di Sky Sport 24, l'ex presidente della Ferrari Luca
Cordero di Montezemolo parla del sogno che non ha realizzato,
quello di vedere l'idolo brasiliano sulla Rossa di Maranello.
"Senna sarebbe stato la ciliegina sulla torta - aggiunge -, che
poi è stato Michael Schumacher entrato nella storia della
Ferrari perché nessuno ha fatto quello che ha fatto lui".
Ma cosa manca, oggi, a Montezemolo della Ferrari? "Tutto. Mi
mancano le persone, l'ambiente - risponde -… Sono entrato nel
'73 come assistente di Enzo Ferrari. Con Niki Lauda abbiamo
vinto nel 1975, perso per mezzo punto l'anno dopo e poi vinto
ancora. Ho passato 30 anni in Ferrari, quindi metà della vita
dell'azienda e della mia. Ho vinto con tanti piloti 19
campionati, tra conduttori e costruttori, ed è normale che mi
manchi molto quell'ambiente". Poi una considerazione sugli
attuali piloti della Ferrari: "Vettel era ilpilota che
Schumacher avrebbe voluto a tutti i costi per la Ferrari già
dopo l'esperienza alla Toro Rosso - rivela Luca di Mointezemolo
- e prima di passare alla Red Bull. Però lo trovammo ancora
immaturo e preferimmo Alonso che con noi, al di là di alcuni
aspetti caratteriali, ha fatto grandi cose e perso due Mondiali
all'ultimo. Vettel è un ragazzo che sente la pressione, che ha
bisogno di essere sostenuto ma è moto forte. Leclerc?
Fortissimo, ha una grossa pressione e speriamo non si monti
troppo la testa. Con l'Alfa ha sbagliato poco. Se possono
convivere lui e Vettel? Sarà un trema delicato per Binotto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA