(ANSA) - FORLIMPOPOLI (FORLI'-CESENA), 25 GIU - Apocalittici
o integrati in cucina oggi? Entrambe le cose. Chi si aspettava
un j'accuse contro l'attuale sistema mediatico dei fornelli ha
dovuto fare i conti con una riflessione molto più complessa e
articolata, riassunta dallo storico Massimo Montanari nelle
conclusioni di giornata: "di cucina si è sempre parlato lungo i
secoli. L'Iliade e l'Odissea sono piene di banchetti. Oggi pare
che se ne parli di più perché sono cambiati i mezzi di
comunicazione: un tempo era affare per pochi, oggi per tanti, e
forse troppi". Ad aprire il convegno alla Festa Artusiana a
Forlimpopoli, in una Chiesa dei Servi da tutto esaurito malgrado
l'alta temperatura, il sindaco Mauro Grandini e l'Assessore
all'Agricoltura Simona Caselli. "La cucina così come il cibo
sono un atto agricolo, non dobbiamo mai dimenticarlo soprattutto
in questi giorni di emergenza causata dalla siccità", ha detto
l'assessore.
Poi la parola agli studiosi, con 'ouverture' di Elide Casali.
"Sin dagli anni '70, Piero Camporesi è sempre stato annoverato
tra gli apocalittici per la sua sferzante critica sullo
sradicamento delle tradizioni a tavola nella società dei consumi
imperanti. Molta della sua riflessione ha anticipato tematiche
che puntualmente vediamo nei nostri giorni". Chi ha utilizzato
toni apocalittici sull'oggi è stato lo studioso Piero Meldini.
La sua riflessione è partita dalla storia degli ultimi anni.
Dopo avere ironizzato sulla cucina degli anni '70 farcita di
"tortellini pasticciati, paglie e fieno, funghi in ogni dove",
ha definito la cucina anni 80-90 da "ristorazione ibrida: bar
che cucinano primi, pizzerie che fanno ristorazione, ristoranti
con menù più grandi di un elenco telefonico. Risultato: un
grande happy hour che assomiglia più alla mensa della Caritas".
Duro il giudizio sull'oggi. "In questo ultimo decennio siamo di
fronte a una cucina sussiegosa, pervasiva, autocelebrativa,
piena di parole e immagini che inondano televisione, internet e
social media". Poi due esempi: "Masterchef format televisivo
globale è l'integrazione per eccellenza. L'attuale moda
vegetariana e vegana è apocalittica nei modi come si manifesta".
Ha guardato all'opera dell'Artusi lo storico Alberto Capatti:
"Non è un caso che la riscoperta del suo manuale arrivi negli
anni '70 grazie a Piero Camporesi: sono gli anni dell'austerity,
quelli nei quali c'è la ricerca di una forte tradizione a cui
fare riferimento. Questo dà l'idea dell'attualità di questo
libro ancora oggi punto di riferimento per la storia della
cucina italiana". A chiudere Giuseppe Lo Russo, "apocalittico
giudizioso", secondo la sua definizione. "L'attuale società vive
in una bolla di infinito presente che alla parola ha sostituito
l'immagine. In questo contesto c'è il cuoco che si allontana dal
compito essenziale del 'fare da mangiare' per mettere al centro
il suo ego. Tant'è che oggi i cuochi apocalittici si contano
sulle dita di una mano". (ANSA).