Questa la raccomandazione che emerge dai rapporti pubblicati oggi dalla Commissione europea, secondo cui in questi casi è meglio optare per una scelta volontaria, piuttosto che su un obbligo a livello comunitario.
Il primo rapporto riguarda il latte, i prodotti a base di latte e le cosiddette 'carni minori', rimaste fuori dalla legislazione europea già in vigore, cioè coniglio, cavallo e cacciagione. Il secondo documento - per la cui redazione sono stati sondati e tutte le parti interessate - affronta la questione dei prodotti non trasformati, 'mono-ingrediente' o che hanno un ingrediente che rappresenta oltre il 50% dell'alimento, come riso e pasta. "L'etichetta d'origine volontaria è consigliabile perché non impone carichi amministrativi non necessari alle autorità nazionali e agli operatori del settore" ha detto Enrico Brivio, portavoce per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea. I rapporti dell'esecutivo Ue a questo punto saranno inviati a Europarlamento e Consiglio, per un'eventuale discussione in materia. (ANSA)
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