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Agricoltura: Ue, più potere contrattuale a produttori

Agricoltura: Ue, più potere contrattuale a produttori

Deroghe aiuti stato vendite congiunte olio,cereali,carne bovina

BRUXELLES, 27 novembre 2015, 14:55

Redazione ANSA

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Vendite congiunte tra produttori di olio, carne bovina e cereali, in modo da aumentare il potere contrattuale nei confronti degli acquirenti. E' l'obiettivo delle nuove linee guida della Commissione Ue presentate oggi che introducono una deroga alle norme sugli aiuti di stato per sostenere gli agricoltori europei. I nuovi orientamenti contribuiscono a chiarire ai produttori il modo in cui possono, a determinate condizioni, vendere insieme olio d'oliva, carni bovine e seminativi (frumento, orzo, granturco, segala, colza, girasole, e così via) nel rispetto delle regole di concorrenza dell'Ue. "Lo scopo è consolidare la posizione collettiva degli agricoltori all'interno della catena dell'approvvigionamento alimentare grazie all'adozione di regole chiare e ragionevoli", ha spiegato il commissario all'agricoltura Phil Hogan che ha lavorato insieme alla responsabile alla concorrenza Margrethe Vestager. Le nuove regole, ha sottolineato, "aiuteranno gli agricoltori ad ammortizzare gli effetti dell'aumento della concentrazione nei settori della trasformazione e della rivendita al dettaglio", per questo "rappresentano un passo importante che permetterà di operare sui mercati agricoli in condizioni di concorrenza sostenibili e di utilizzare tutti gli strumenti che offre la Pac".

In particolare le linee guida riguardano tre deroghe che consentono ai produttori di olio d'oliva, carni bovine e seminativi di determinare insieme prezzi, volumi e altre condizioni di vendita tramite organizzazioni riconosciute, nel rispetto di determinate condizioni. Le organizzazioni devono infatti garantire agli agricoltori "significativi guadagni in termini di efficienza fornendo attività di sostegno diverse dalla vendita" come stoccaggio, trasporto e distribuzione.

Inoltre i volumi commercializzati da una determinata organizzazione non devono superare soglie precise, ossia "il 20% del mercato rilevante dell'olio di oliva e il 15% del mercato nazionale delle carni bovine e dei seminativi". Il valore dei mercati europei di questi tre prodotti è superiore a 80 mld di euro all'anno.

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