Introdurre dal 2017 nell'Ue
delle quote di pesca per il pesce spada prevedendo una riduzione
annua successiva compresa tra il 15% e il 25% delle quote. E'
quanto prevede una bozza di discussione - si apprende da fonti
comunitarie a Bruxelles - fatta circolare a livello tecnico
dalla Commissione europea in vista della preparazione della
posizione europea alla sessione autunnale dell'Iccat, (la
Commissione internazionale che gestisce la conservazione dei
tonnidi nell'Atlantico) che si riunirà dal 14 al 21 novembre
prossimi in Portogallo. Nel frattempo, il sottosegretario
Giuseppe Castiglione ha presentato ufficialmente al commissario
Ue alla pesca Karmenu Vella, la richiesta italiana per un
ulteriore aumento del 20% delle quote di cattura di tonno rosso
nel 2017.
La proposta di introdurre delle quote per il pesce spada fa
seguito al giudizio negativo degli esperti sullo stato degli
stock, di cui circa l'80% delle catture - spiegano le fonti -
sono effettuate dalla flotta europea e di queste, poco meno del
50% dalla flotta italiana.
Nei prossimi giorni si vedrà se dalle discussioni a livello
tecnico tra i rappresentanti degli Stati membri emergerà una
posizione chiara sull'introduzione del nuove sistema di quote e
sulla chiave di ripartizione tra gli Stati membri. Se così non
fosse, il dossier dovrebbe essere portato in sede politica alla
riunione del Coreper, il Comitato dei 28 Rappresentanti
permanenti dell'Ue.
Il principio di introdurre delle quote per il pesce spada é
già stato discusso al Consiglio dei ministri della pesca lo
scorso 10 ottobre a Lussemburgo. In quell'occasione, a parte
Malta, gli altri Stati membri si sono dichiarati aperti alla
discussione. Per l'Italia, il sottosegretario Castiglione ha
chiesto che, prima di decidere, "si valuti l'impatto sociale,
economico, ambientale e soprattutto gestionale" della misura.
Gli esperti a Bruxelles assicurano che la Commissione
europea "si rende conto che la pesca del tonno e del pesce spada
sono collegati in quanto interessato gli stessi segmenti di
pesca".
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