Il rapporto sull'impatto cumulativo degli accordi commerciali sull'agricoltura europea presentato oggi dal commissario all'agricoltura Phil Hogan ai ministri conferma "che abbiamo interessi offensivi e difensivi e che facciamo bene a mettere quote" a protezione "dei settori più vulnerabili", come riso e carni bovine. Con queste parole Hogan ha presentato lo studio, che simula l'impatto di dodici accordi commerciali (Vietnam, Canada, Usa, paesi del Mercosur, Giappone, Tailandia, Indonesia, Filippine, Australia, Nuova Zelanda, Turchia e Messico) sul settore primario dell'Ue. "Speriamo - ha concluso Hogan - che questo rapporto serva a far capire ai nostri partner commerciali futuri che su alcuni settori devono moderare le loro aspettative quando negoziano con l'Ue". Seppure molto atteso, il rapporto non copre molti prodotti 'made in Italy' come olio d'oliva, frutta e verdura, cibi trasformati e prodotti a denominazione di origine (Dop e Igp).
La discussione approfondita sul rapporto sull'impatto cumulativo dei futuri accordi commerciali sull'agricoltura europea ci sarà a gennaio 2017, sotto presidenza maltese. Dopo la presentazione del commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan e del vicepresidente della commissione Jyrki Katainen, quasi tutte le delegazioni hanno preso la parola per ringraziare la commissione e chiedere una dibattito approfondito nel primo consiglio dei ministri del nuovo anno. L'Italia ha sottolineato la fragilità del settore del riso, Francia e Irlanda hanno ricordato le criticità per il comparto delle carni bovine, soprattutto a causa del negoziato con i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Argentina). La delegazione tedesca ha chiesto tempo per analizzare il rapporto, mentre i paesi del Nord Europa hanno rimarcato una volta di più il loro orientamento all'apertura dei mercati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA